Fonte:Asca
“Ho cercato di tracciare un solco facendo le cose più urgenti, a partire dall’emergenza carceraria che dura da anni. Spero che nella la prossima legislatura questo progetto possa essere ripreso”.
Lo afferma il ministro della Giustizia, Paola Severino, intervenendo al congresso di magistratura democratica. Il Guardasigilli ribadisce che una delle strade per risolvere la drammatica situazione delle carceri in Italia è ribaltare il rapporto fra coloro che sono detenuti e quanti invece usufruiscono di misure alternative. “In Italia - spiega - il 75% dei detenuti è soggetto a misure carcerarie. In altri paesi invece il 75% dei detenuti è soggetto a misure alternative. Questa è la strada da seguire”.
Il ministro della Giustizia ribadisce poi quelli che sono i “tre canali da riattivare per una deflazione della popolazione degli Istituti di pena: intervenire sull’edilizia, seguire la strada delle pene alternative alla detenzione, valorizzare il lavoro carcerario”. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto Severino ripete che “se si lavora il margine di recidiva si abbatte al 2,8%. Questo indica che l’impegno lavorativo del detenuto è la grande soluzione per una vera e stabile deflazione carceraria”.
Il ministro della Giustizia ribadisce poi quelli che sono i “tre canali da riattivare per una deflazione della popolazione degli Istituti di pena: intervenire sull’edilizia, seguire la strada delle pene alternative alla detenzione, valorizzare il lavoro carcerario”. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto Severino ripete che “se si lavora il margine di recidiva si abbatte al 2,8%. Questo indica che l’impegno lavorativo del detenuto è la grande soluzione per una vera e stabile deflazione carceraria”.
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