ANSA
“A Ivrea si è impiccato un detenuto italiano di 53 anni con solo un anno di pena residua ed è il 13° suicidio ed il 43° morto in carcere dall’inizio dell’anno ma, nonostante gli appelli accorati e le dichiarazioni di intento della politica e delle massime cariche istituzionali, la situazione non cambia”. A comunicarlo in una nota è Leo Beneduci segretario generale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria). “Purtroppo - prosegue il leader dell’Osapp - a parte l’apparente stabilizzazione numerica del sistema 66mila detenuti a fronte di poco meno di 43mila posti letto reali, per 23mila detenuti in più del consentito, le emergenze che il personale di polizia penitenziaria affronta quotidianamente in carcere si vanno ad aggravare di giorno in giorno, come nell’istituto di Torino dove per una capienza di 1.050 ve ne sono 1.550 e 30 detenuti dormono per terra senza materassi in locali privi di servizi igienici”. “Come sindacato ci siamo già espressi stigmatizzando gli scarsissimi risultati raggiunti dal governo Monti e dalla Guardasigilli Severino riguardo alla soluzione dei problemi penitenziari del Paese, tenendo anche conto degli innumerevoli appuntamenti mancati sulle indispensabili riforme del sistema e della polizia penitenziaria - conclude Beneduci - e in assenza di programmi concreti nella precarietà di condizioni in cui un eventuale nuovo governo si troverà ad operare ci fanno ritenere probabili peggioramenti definitivi già nel corso dell’attuale legislatura.
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