Ventidue rifugiati palestinesi, da moltissimi mesi ospiti di camp Choucha, nel sud della Tunisia, hanno iniziato uno sciopero della fame ad oltranza.
I profughi chiedono di potere essere inseriti nell’elenco di coloro che, fuggiti dalla Libia all’inizio della guerra civile, possono essere accolti dai Paesi stranieri che hanno dato la loro disponibilità.
I rifugiati – non solo palestinesi: nella medesima condizione si trovano anche quelli provenienti dal Corno d’Africa – si trovano in una sorta di limbo amministrativo perchè non possono restare in Tunisia (che non ha una specifica legislazione sui richiedenti asilo), ma sono obbligati a restarvi sino a quando non siano accettati da qualche Paese.
Camp Choucha, peraltro, è destinato a chiudere nei prossimi mesi per assenza di fondi, dopo il progressivo disimpegno economico delle organizzazioni internazionali di assistenza.
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