Costituita la prima associazione contro la pena capitale in un Paese dove vi sono due esecuzioni alla settimana
In Arabia Saudita è nata la prima associazione per i diritti umani che si batte anche contro la pena di morte. Si chiama Union for Human Rights e tra i suoi obiettivi nomina esplicitamente al punto 6 del suo manifesto fondativo la fine delle esecuzioni capitali. La nuova associazione nasce sulle ceneri della Saudi Civil and Political Rights Association sciolta dalle autorità di Riyad perché accusata di svolgere attività politica illegale. Tra i promotori della Union for Human Rights ci sono anche attivisti che hanno già pagato con il carcere il loro impegno per i diritti umani.
«L'organizzazione - si legge nel manifesto - non ha finalità politiche, partitiche e religiose. Si batte per il rispetto dei diritti umani indipendentemente dalla religione di appartenenza, dall'etnia o dal colore. Mira a preservare la sua indipendenza da qualsiasi autorità politica e da ogni istituzione locale, regionale o internazionale, e nello stesso tempo intende cooperare con qualsiasi organismo attivo in questo campo, in linea con i propri obiettivi e le proprie finalità».
Il fatto che venga indicata tra gli obiettivi anche l'abolizione della pena di morte è un fatto molto significativo: in Arabia Saudita, infatti, si registrano una media di due esecuzioni alla settimana. E più volte è capitato che a essere condannati a morte fossero lavoratori immigrati dall'Asia, privi di un'assistenza legale adeguata.
«L'organizzazione - si legge nel manifesto - non ha finalità politiche, partitiche e religiose. Si batte per il rispetto dei diritti umani indipendentemente dalla religione di appartenenza, dall'etnia o dal colore. Mira a preservare la sua indipendenza da qualsiasi autorità politica e da ogni istituzione locale, regionale o internazionale, e nello stesso tempo intende cooperare con qualsiasi organismo attivo in questo campo, in linea con i propri obiettivi e le proprie finalità».
Il fatto che venga indicata tra gli obiettivi anche l'abolizione della pena di morte è un fatto molto significativo: in Arabia Saudita, infatti, si registrano una media di due esecuzioni alla settimana. E più volte è capitato che a essere condannati a morte fossero lavoratori immigrati dall'Asia, privi di un'assistenza legale adeguata.
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