AGI
Le autorità sudanesi hanno rilasciato sei prigionieri politici, i primi a beneficiare dell’indulto concesso ai detenuti politici dal presidente, Omar al-Bashir. I sei sono usciti di prigione sotto gli occhi dei giornalisti presenti e hanno potuto riabbracciare i familiari che li attendevano all’esterno del carcere di Kober, nella parte settentrionale di Khartoum; la gran parte erano stati arrestati due mesi fa, in occasione di una conferenza in Uganda a gennaio, in cui c’erano stati tensioni che avevano portato all’arresto di alcuni oppositori. Bashir, al potere da più di due decenni e inseguito da un mandato d’arresto della Corte Penale internazionale dell’Aja per i massacri nel Darfur, ha annunciato lunedì la liberazione di tutti i prigionieri politici del Paese per spianare la strada a un dialogo nazionale tra tutti i partiti e consentire la scrittura di una nuova Costituzione. L’opposizione è in attesa di vedere se, tra coloro che saranno liberati, ci sono anche i guerriglieri separatisti durante la guerra civile in Sudan: i miliziani dell’Splm-N, il Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan-Nord, il movimento ribelle che ha combattuto per quasi due anni le truppe governative nel Stati del Kordofan e del Nilo Azzurro.
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