Un rapporto annuale di Amnesty International (AI) sui diritti umani spiega che la discriminazione nei confronti dei rom in Slovacchia è continuata anche nel 2012, in particolare con la segregazione degli alunni nelle scuole e gli sgomberi forzati. Inoltre, non ci sono garanzie che i prodotti dell’industria militare slovacca rispettino i divieti internazionali sulle esportazioni verso paesi che possono utilizzarli per violazioni dei diritti umani. Il rapporto cita ad esempio esportazioni verso Algeria, Egitto, Cambogia, Kazakistan e Uganda, tutti paesi inseriti anche nel rendiconto 2012 dell’industria della difesa slovacca presentata dal Ministero dell’Economia.
La discriminazione dei rom è problema di lungo termine, per il quale la Slovacchia è stata criticata anche dal Comitato delle Nazioni Unite per i diritti economici, sociali e culturali (CESCR), ed è più evidente nelle aree dell’istruzione, l’abitazione e l’accesso all’assistenza sanitaria, ha sottolineato la portavoce di Amnesty International Slovensko. Nonostante progressi il Ministero dell’Istruzione è passivo e non prende provvedimenti per abolire la pratica di dividere gli alunni nelle scuole in base alla loro etnia. Dovrebbe invece agire con decisione per creare un modello di educazione veramente inclusiva, ricorda AIS.
Ad esempio, la situazione nella scuola elementare Jan Francisci di Levoca ha visto alcuni miglioramenti per l’integrazione degli alunni rom, ma i cambiamenti non sono ancora sufficienti. AIS avverte che potrebbe dover arrivare a portare il caso davanti a un tribunale, se la situazione non si risolve. Dopo aver segretato i bambini rom in classi separate, la scuola aveva, sotto le critiche e pressioni di diverse Ong, oltre che di genitori rom, trasferito diversi bambini non rom in classi miste. Ma il problema in quanto tale non è stato ancora risolto, avverte AIS, e ci sono ancora classi separate in questa scuola. Il portavoce del Ministero dell’Istruzione ha smentito Amnesty, dicendo che un’ispezione nel mese di marzo non ha riscontrato alcuna forma di segregazione, sia nelle aule che nella mensa.
Quanto all’assistenza sanitaria, AIS ha ricordato le tre sentenze emesse nel 2012 dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) di Strasburgo, con le quali ha condannato le sterilizzazioni forzata di alcune donne rom fatte in Slovacchia negli anni 2000. E gli sfratti forzati fatti da diverse amministrazioni locali per i rom che vivono in insediamenti illegali, dichiara Amnesty, sono un altro grave violazione dei diritti umani.
La discriminazione dei rom è problema di lungo termine, per il quale la Slovacchia è stata criticata anche dal Comitato delle Nazioni Unite per i diritti economici, sociali e culturali (CESCR), ed è più evidente nelle aree dell’istruzione, l’abitazione e l’accesso all’assistenza sanitaria, ha sottolineato la portavoce di Amnesty International Slovensko. Nonostante progressi il Ministero dell’Istruzione è passivo e non prende provvedimenti per abolire la pratica di dividere gli alunni nelle scuole in base alla loro etnia. Dovrebbe invece agire con decisione per creare un modello di educazione veramente inclusiva, ricorda AIS.
Ad esempio, la situazione nella scuola elementare Jan Francisci di Levoca ha visto alcuni miglioramenti per l’integrazione degli alunni rom, ma i cambiamenti non sono ancora sufficienti. AIS avverte che potrebbe dover arrivare a portare il caso davanti a un tribunale, se la situazione non si risolve. Dopo aver segretato i bambini rom in classi separate, la scuola aveva, sotto le critiche e pressioni di diverse Ong, oltre che di genitori rom, trasferito diversi bambini non rom in classi miste. Ma il problema in quanto tale non è stato ancora risolto, avverte AIS, e ci sono ancora classi separate in questa scuola. Il portavoce del Ministero dell’Istruzione ha smentito Amnesty, dicendo che un’ispezione nel mese di marzo non ha riscontrato alcuna forma di segregazione, sia nelle aule che nella mensa.
Quanto all’assistenza sanitaria, AIS ha ricordato le tre sentenze emesse nel 2012 dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) di Strasburgo, con le quali ha condannato le sterilizzazioni forzata di alcune donne rom fatte in Slovacchia negli anni 2000. E gli sfratti forzati fatti da diverse amministrazioni locali per i rom che vivono in insediamenti illegali, dichiara Amnesty, sono un altro grave violazione dei diritti umani.
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