ANSA
Basta con i Cie (Centri di identificazione e espulsione), strutture che “non rispettano i diritti umani” e rappresentano “un vulnus nel nostro sistema giuridico”. È l’appello che la campagna “Lasciatecientrare” e le associazioni che ne compongono il comitato promotore (Asgi, Cgil, Ucpi) lanciano al nuovo ministro dell’Interno, Angelino Alfano, chiedendo un incontro. “I Cie - spiega Gabriella Guido, portavoce di Lasciatecientrare - non funzionano, ogni giorno ci sono notizie di rivolte, denunce, atti di autolesionismo. Serve un vero sistema di accoglienza per gli immigrati regolari accanto ad accordi con i Paesi di origine per ridurre i flussi”.
Nel mirino delle associazioni c’è anche la relazione sui Cie realizzata da una commissione indicata dal ministero dell’Interno e coordinata dall’ex sottosegretario Saverio Ruperto. Un documento, denunciano, “che manifesta la totale ignoranza delle effettive criticità delle strutture e di cui il ministero e le istituzioni governative e parlamentari non devono tenere conto”.
Nel rapporto, proseguono, “vengono prospettate soluzioni ulteriormente ed inutilmente repressive (per esempio il ricorso all’isolamento) per contrastare le sommosse dei trattenuti, si ignorano alcune prassi illegittimamente attuate nei Cie e non viene spesa alcuna parola sulle categorie più vulnerabili dei detenuti, quali ad esempio le donne vittime di tratta”.
L’invito che arriva da Lasciatecientrare è quello dunque di cestinare la relazione e ripartire invece dal rapporto realizzato nel 2007 dalla Commissione De Mistura, aperta anche alle associazioni e che auspicava il superamento dei Cie.
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