Sette legali che avevano provato a visitare dei detenuti all’interno dello Ziyang Legal, la prigione nella regione del Sichuan, sono stati aggrediti ed arrestati dalla polizia penitenziaria.
Le associazioni non governative denunciano l’ennesima violazione dei diritti umani all’interno del carcere. In Cina continua a tenere banco il problema spinoso dei diritti umani. Nonostante il gigante asiatico sia probabilmente la nazione in maggiore espansione economica e sociale del pianeta, restano ancora attualissime le violazioni dei diritti fondamentali dell’uomo, e gli atteggiamenti autoritari da parte del Governo che spesso sale alla ribalta delle cronache internazionali per fatti di grave repressione.
L’ultimo episodio si è verificato proprio in questi giorni, e riguarda la visita che sette avvocati avevano provato ad effettuare presso il Ziyang Legal Education Center, ovvero la prigione, tra le più dure e temute di tutta la Cina. Gli avvocati avevano provato ad avventurarsi all’interno dell’istituto penitenziario, che ospita per la maggior parte prigionieri politici, per cercare di verificare se fossero in atto le condizioni minime di rispetto dei diritti dei detenuti, molti dei quali loro assistiti.
La polizia che presidia lo Ziyang Legal, prigione che si trova nel sud della Cina, nella regione del Sichuan, non ha però decisamente preso bene il tentativo dei legali di introdursi nella struttura: gli avvocati sono stati rapidamente bloccati e, alle prime rimostranze, brutalmente picchiati dagli agenti della polizia penitenziaria.
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