Volontariato Oggi
NAPOLI. Il seminario “La revisione critica ai tempi del sovraffollamento” è stato aperto da Franco Esposito, presidente della Conferenza regionale volontariato giustizia Campania. “Proponiamo -ha detto Esposito- nuove letture che toccano la vita, le relazioni, l’incontro. Per realizzare il sogno di un mondo senza carceri che facciano pagare solo le pene, ma un mondo in cui ci sia una realtà che faccia prendere coscienza del male e inviti a cambiare”.
Un saluto agli organizzatori è giunto anche dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe il quale ha scritto agli organizzatori, ribadendo la “necessità, per una vera rinascita di quanti hanno sbagliato e sono reclusi, di esprimere loro vicinanza e sostegno indicando con gesti concreti che è possibile una vita nuova nella solidarietà”. Così come -ha scritto Sepe- sono necessarie condizioni più dignitose di vita ed evitare il sovraffollamento”.
È stata poi la presidente nazionale del Seac ad avviare i lavori, ribadendo come la pena si fonda su alcuni principi e la misura in cui sono dosati decide il sistema penale che si vuole costruire.
“La Costituzione -ha detto la Prodi- dichiara esplicitamente la “finalità rieducativa” e sono partite nei decenni scorsi molte idee come quella del trattamento e della collaborazione fra territorio e carcere. Il sistema delle misure alternative rappresenta un’alternativa valida perché diminuisce il tasso di recidiva.
Tutto il processo trattamentale, e la possibilità di aiutare la persona ad uscire dal proprio passato, andrebbe letto alla luce dei 65.000 detenuti di fronte ad una capienza di 47.000 posti e della scarsità di educatori e magistrati di sorveglianza. Queste cifre significano anche una sconfitta dei processi rieducativi perché quando si è in troppi non si riesce a fare rieducazione”.
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