MISNA
La corte suprema ha confermato in appello le pene a 18 anni e all’ergastolo nei confronti, rispettivamente, del giornalista Eskinder Nega e dell’oppositore Andualem Arage. “Le sentenze sono corrette, dunque, non c’è riduzione di pena” ha dichiarato il giudice Degne Melaku.
I due imputati erano stati condannati in primo grado a luglio scorso. Entrambi sono accusati di terrorismo, sulla base di una controversa legge approvata dal parlamento nel 2008 e che le associazioni per i diritti umani accusano essere utilizzata per reprimere ogni forma di disssenso e libertà di espressione.
I giudici hanno confermato le pene di altri quattro co-accusati. Solo un imputato si è visto ridurre la pena da 25 a 16 anni.
Gli avvocati della difesa hanno annunciato il ricorso al terzo grado di giudizio, in Cassazione.
Nel 2005 Nega era già stato condannato, a seguito delle elezioni nazionali, per tradimento. Con lui anche sua moglie fu giudicata colpevole e detenuta: in carcere avrebbe dato alla luce il loro primo figlio. Entrambi sono stati rilasciati due anni fa a condizione di abbandonare il lavoro di giornalisti.
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