La Repubblica
Rapporto del Consiglio d'Europa. Grave anche dato sui detenuti in attesa di giudizio. Una guardia ogni due carcerati
STRASBURGO - Dopo Serbia e Grecia, è l'Italia il paese del Consiglio d'Europa con il maggior sovraffollamento nelle carceri, dove per ogni 100 posti ci sono 147 detenuti. L'Italia è anche al terzo posto per numero assoluto di detenuti in attesa di giudizio, dopo Ucraina e Turchia. Questi sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto del Consiglio d'Europa sulla popolazione carceraria nei 47 Stati membri, fotografata al settembre 2011.
Tra i 47 Stati membri del Consiglio d'Europa solo 5 hanno superato la soglia dei 130 detenuti per 100 posti disponibili: Cipro, Ungheria, Italia, Grecia e Serbia. Ma quello del sovraffollamento, come emerge dal rapporto del Consiglio d'Europa sulla popolazione carceraria, è un problema che tocca anche altri 19 Stati membri. L'Italia ha tuttavia anche un'altra maglia nera. E' infatti, dopo Ucraina e Turchia, il paese con più detenuti in attesa di un primo giudizio, 14.140 su un totale di 67.104 carcerati, cioé il 21,1%. L'Ucraina ne ha quasi 18 mila ma su un totale di oltre 158 mila detenuti, mentre in Turchia ci sono quasi 36 mila persone in attesa di giudizio su una popolazione carceraria di quasi 127 mila detenuti. Lo Stato che dopo l'Italia ha più persone in attesa di giudizio in carcere è la Francia: 12.561 persone su un totale di 72.326 detenuti. L'Italia è infine il secondo paese, dopo la Spagna, ad avere in termini assoluti il maggior numero di condannati in via definitiva per reati connessi alla droga: 14.868 su 37.622, cioé quasi il 40%. La Spagna ne ha 15.551 ma su un totale di quasi 60 mila condannati in via definitiva.
ITALIA, 1 GUARDIA PER 2 DETENUTI - In Italia, al settembre 2011, c'erano 35.458 guardie carcerarie per 67.104 detenuti, ossia una guardia carceraria ogni 1,9 detenuti. Un rapporto più favorevole di quello che si registrava nello stesso momento in Francia, Germania, Inghilterra e Galles, dove per ogni guardia c'erano tra i 2,6 e i 2,8 detenuti, anche se questi Paesi non soffrono del fenomeno del sovraffollamento carcerario come l'Italia. E' quanto emerge dal rapporto sulla popolazione carceraria pubblicato oggi dal Consiglio d'Europa, da cui risulta anche che l'Italia nel 2010 ha speso, escludendo le spese mediche, 116,68 euro al giorno per ogni detenuto. Allo stesso tempo la Francia e la Germania, che prendono in considerazione anche le spese mediche, ne hanno spesi rispettivamente 96,12 e 109,38.
DONNE DETENUTE APPENA 5,3% IN TUTTA EUROPA - Su 67.104 persone detenute in Italia le donne sono solo 2.887, cioé il 4,3%. Una percentuale che non varia di molto negli altri paesi del Consiglio d'Europa, dove in totale le donne in prigione sono il 5,3%. Secondo Marcelo Aebi, professore di criminologia all'università di Losanna, e autore del rapporto sulla popolazione carceraria pubblicato oggi dal Consiglio d'Europa, questa bassa presenza femminile si spiega principalmente col fatto che "le donne compiono meno atti violenti degli uomini". "C'é chi ritiene che sia dovuta anche a un diverso trattamento che i sistemi giudiziari riservano alle donne", dice il professor Aebi, portando ad esempio il fattore figli che giocherebbe a favore delle donne ma non degli uomini. "Io ritengo però che questo spieghi solo in minima parte la differenza", sottolinea l'autore del rapporto. Delle 2.887 donne in carcere in Italia al settembre 2011, il 40,7% era di origine straniera, a fronte di una popolazione carceraria totale proveniente da paesi terzi del 36%. Le detenute in attesa di un primo giudizio erano invece il 42,3%, una percentuale doppia rispetto a quella del totale delle persone detenute in attesa di giudizio che è del 21,1%.
Tra i 47 Stati membri del Consiglio d'Europa solo 5 hanno superato la soglia dei 130 detenuti per 100 posti disponibili: Cipro, Ungheria, Italia, Grecia e Serbia. Ma quello del sovraffollamento, come emerge dal rapporto del Consiglio d'Europa sulla popolazione carceraria, è un problema che tocca anche altri 19 Stati membri. L'Italia ha tuttavia anche un'altra maglia nera. E' infatti, dopo Ucraina e Turchia, il paese con più detenuti in attesa di un primo giudizio, 14.140 su un totale di 67.104 carcerati, cioé il 21,1%. L'Ucraina ne ha quasi 18 mila ma su un totale di oltre 158 mila detenuti, mentre in Turchia ci sono quasi 36 mila persone in attesa di giudizio su una popolazione carceraria di quasi 127 mila detenuti. Lo Stato che dopo l'Italia ha più persone in attesa di giudizio in carcere è la Francia: 12.561 persone su un totale di 72.326 detenuti. L'Italia è infine il secondo paese, dopo la Spagna, ad avere in termini assoluti il maggior numero di condannati in via definitiva per reati connessi alla droga: 14.868 su 37.622, cioé quasi il 40%. La Spagna ne ha 15.551 ma su un totale di quasi 60 mila condannati in via definitiva.
ITALIA, 1 GUARDIA PER 2 DETENUTI - In Italia, al settembre 2011, c'erano 35.458 guardie carcerarie per 67.104 detenuti, ossia una guardia carceraria ogni 1,9 detenuti. Un rapporto più favorevole di quello che si registrava nello stesso momento in Francia, Germania, Inghilterra e Galles, dove per ogni guardia c'erano tra i 2,6 e i 2,8 detenuti, anche se questi Paesi non soffrono del fenomeno del sovraffollamento carcerario come l'Italia. E' quanto emerge dal rapporto sulla popolazione carceraria pubblicato oggi dal Consiglio d'Europa, da cui risulta anche che l'Italia nel 2010 ha speso, escludendo le spese mediche, 116,68 euro al giorno per ogni detenuto. Allo stesso tempo la Francia e la Germania, che prendono in considerazione anche le spese mediche, ne hanno spesi rispettivamente 96,12 e 109,38.
DONNE DETENUTE APPENA 5,3% IN TUTTA EUROPA - Su 67.104 persone detenute in Italia le donne sono solo 2.887, cioé il 4,3%. Una percentuale che non varia di molto negli altri paesi del Consiglio d'Europa, dove in totale le donne in prigione sono il 5,3%. Secondo Marcelo Aebi, professore di criminologia all'università di Losanna, e autore del rapporto sulla popolazione carceraria pubblicato oggi dal Consiglio d'Europa, questa bassa presenza femminile si spiega principalmente col fatto che "le donne compiono meno atti violenti degli uomini". "C'é chi ritiene che sia dovuta anche a un diverso trattamento che i sistemi giudiziari riservano alle donne", dice il professor Aebi, portando ad esempio il fattore figli che giocherebbe a favore delle donne ma non degli uomini. "Io ritengo però che questo spieghi solo in minima parte la differenza", sottolinea l'autore del rapporto. Delle 2.887 donne in carcere in Italia al settembre 2011, il 40,7% era di origine straniera, a fronte di una popolazione carceraria totale proveniente da paesi terzi del 36%. Le detenute in attesa di un primo giudizio erano invece il 42,3%, una percentuale doppia rispetto a quella del totale delle persone detenute in attesa di giudizio che è del 21,1%.
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