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domenica 2 giugno 2013

Arabia Saudita - Giro di vite sui migranti irregolari

MISNA
Decine di migliaia di lavoratori irregolari si preparano a lasciare l’Arabia Saudita dove, a partire dal 3 luglio, scattano le nuove norme e controlli serrati per verificare i permessi di soggiorno nel paese. In base al regolamento approvato di recente dalle autorità di Riad, il ‘Nitaqat law’ gli stranieri presenti nel regno potranno lavorare solo presso l’impresa che fornisce loro il permesso di lavoro.

La nuova normativa è stata preceduta da tre mesi di ‘amnistia’, accordata da re Abdallah Ben Abdel Aziz, per tutti coloro che già provvisti di ‘iqama’ (visto) desiderino legalizzare la loro condizione nel paese.

A partire dal mese di luglio, tuttavia, gli stranieri sprovvisti dei regolari permessi e i loro datori di lavoro rischiano pesanti multe, il rimpatrio, volontario o forzato e l’iscrizione in una ‘lista nera’ delle autorità.

In base alla legge in vigore finora, i lavoratori stranieri potevano essere ‘sponsorizzati’ da una società o un individuo saudita. In molti casi, gli immigrati pagavano un’ingente somma di denaro a questi sponsor per ottenere un visto di lavoro e, una volta entrati nel paese, cercavano un’altra occupazione, meglio remunerata, senza rinnovare i documenti. In altri casi, gli immigrati entravano nel paese con un visto di pellegrinaggio e vi rimanevano in clandestinità.

Il giro di vite è stato deciso per diminuire la presenza di lavoratori immigrati – provenienti soprattutto da altri paesi arabi e dal sudest asiatico – e per favorire l’impiego di cittadini sauditi, e contenere al contempo la perdita di denaro legata alle rimesse inviate all’estero, stimate in oltre sette miliardi di dollari l’anno. Nell’ambito della politica, ideata per diminuire la disoccupazione, attestata al 12%, alle società saudite sono state imposte inoltre delle ‘quote’ minime di lavoratori locali da dover impiegare: ogni 10 lavoratori stranieri, almeno un saudita.

Secondo i dati forniti dal governo, sarebbero circa 200.000 gli immigrati irregolari espulsi negli ultimi mesi. Su una popolazione di circa 27 milioni di cittadini, l’Arabia Saudita conta 8 milioni di cittadini stranieri più due milioni di lavoratori irregolari e, dunque, secondo le leggi del paese, senza permesso di soggiorno.

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