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In questi giorni si é concluso l’iter parlamentare che ha portato al recepimento della Convenzione di Istanbul (11 maggio 2011), che riconosce la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione. Il persistere di concezioni conservatrici, luoghi comuni e pregiudizi ancor oggi inducono troppo spesso a minimizzare e giustificare certi comportamenti, rendendo comunque tortuosa l’approvazione. È un passaggio importante come segno di civiltà e assunzione di responsabilità del nostro Paese, proprio oggi in cui Istanbul, laddove il documento é stato ratificato, é teatro di manifestazioni tese all’affermazione della libertà individuale.
E questo non può lasciarci indifferenti, in Europa, in Italia, a Ferrara. La violenza, sia essa fisica o psicologica o lavorativa, costituisce una ferita per la Democrazia, perché lede quei principi fondamentali su cui la stessa Democrazia si fonda: uguaglianza sociale, rispetto reciproco, valorizzazione delle altrui capacità. La violenza rivela insicurezza, paura, assenza di identità, che nella crisi economica e morale che stiamo vivendo trovano terreno fertile. E questo vale anche per le derive del femminicidio, seppure si verifica per lo più tra le mura domestiche o nell’ambito, comunque, delle relazioni affettive. Questo ancor più ci dice che da debellare sono un’educazione e una cultura per cui nell’amore c’é la legittimazione del possesso. No, nel possesso c’é la volontà precipua di sopprimere la soggettività altrui. Ogni volta che viene colpita una donna viene colpita la Democrazia e si colpisce la necessità di una nuova educazione civile, che deve partire dalla scuola e dalla famiglia, i veri contenitori sociali, per ‘entrare’ nel sangue dei giovanissimi, ragazzi e ragazze.
Con l’approvazione della Convenzione di Istanbul il Parlamento aprirà un percorso teso a stabilizzare una serie di interventi specifici e a riconoscere e suffragare l’impegno delle reti associative. Reti associative che sul territorio ferrarese, per fortuna, funzionano con il grande sostegno delle istituzioni. Oggi, come Senatrice della Repubblica, esprimo una doppia soddisfazione, perché in prima persona mi sono battuta per raggiungere questo risultato, e perché so che il territorio che rappresento, da sempre, su questi temi, rivela una non consueta sensibilità, e pone Ferrara in una situazione di vantaggio. L’impegno continua per dare sostanza alla Convenzione, recependo nel nostro Codice i principi in essa contenuti.
Maria Teresa Bertuzzi, senatrice Pd
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