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giovedì 20 giugno 2013

Libia - Amnesty: rifugiati in condizioni pessime, intervenga Ue

TMNews
A maggio presenti 5.000 persone, tra cui bambini, in 17 centri
Roma, - In occasione del 20 giugno, Giornata mondiale del rifugiato, Amnesty International ha diffuso un nuovo documento nel quale chiede alle autorità libiche di porre immediatamente fine alla detenzione a tempo indeterminato di rifugiati, richiedenti asilo e migranti (compresi bambini) in prigioni definite 'centri di trattenimento', a soli fini di controllo dell'immigrazione.

Ad aprile e maggio, una delegazione di Amnesty International ha visitato la Libia. Al momento della visita, nel paese erano operativi 17 cosiddetti 'centri di trattenimento' diretti dal ministero dell'Interno, in cui erano detenuti 5.000 rifugiati, richiedenti asilo e migranti, senza contare quelli detenuti nei centri gestiti dalle varie milizie. Amnesty International ha potuto visitare sette 'centri di trattenimento' e ha incontrato anche un piccolo numero di minori non accompagnati, alcuni di 10 anni, detenuti in tre 'centri di trattenimento' da mesi.

In molti dei 'centri di trattenimento' visitati sono state osservate scarse condizioni igieniche ed elevato rischio di contrarre malattie e infezioni, come la polmonite e la dissenteria. Nel 'centro di trattenimento' di Sabha, in cui a maggio si trovavano 1.300 persone, i detenuti erano ammassati in celle sporche e sovraffollate. La prigione è risultata priva di un servizio di fognatura funzionante e i corridoi erano pieni di immondizia. Circa 80 detenuti presumibilmente affetti da scabbia erano sottoposti a 'trattamento' in un cortile, sotto al sole, in condizioni di disidratazione.

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