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lunedì 10 giugno 2013

Siria - Strage di civili a Damir – La disperazione di un padre: “Ti prego figlio mio, respira”

Diario di Siria
Damir, periferia di Damasco
Almeno una decina di persone sono state uccise a Damir oggi nel corso di una violenta operazione militare. I soldati hanno assalito alcune famiglie di sfollati che cercavano di raggiungere la Giordania; la maggior parte delle vittime erano bambini e donne e si trovavano all’interno di auto che hanno subito un agguato mortale. Ci sono anche numerosi feriti.

Testimoni oculari parlano di almeno 50 mila sfollati nella zona, che rischiano di finire nel mirino delle milizie; quella in corso, hanno riferito, è un’autentica operazione di pulizia etnica. I soldati della brigata 21 e della brigata 81 stanno perseguitando i civili in fuga, per impedire loro di lasciare il Paese. Su alcuni villaggi sono in corso bombardamenti.

Le prime immagini sono drammatiche e documentano il risultato di esecuzioni sommarie.

Un uomo piange per la strage che ha colpito la sua famiglia: le milizie hanno ucciso sua moglie e suo figlio; con loro sono morte anche due donne, madre e figlia. L’uomo prende le mani della moglie e le stringe attorno al viso; poi chiede di vedere il figlio, si piega su di lui, rimuove il sangue dal suo visino, lo bacia, lo accarezza… poi lo supplica di respirare: “Ti prego figlio mio, respira, ti prego. Non posso credere di averti perso”. Il piccolo si chiamava Khaled.

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