Nel 2012 i detenuti hanno raggiunto i 7.317 atti di autolesionismo e 1.308 tentativi di suicidio. In un convegno a Torino si parla delle possibili soluzioni. Nelle carceri italiane si registra un tasso di suicidi 20 volte maggiore rispetto a quello della popolazione libera. Negli ultimi dodici anni si sono avuti complessivamente 692 suicidi, più di un terzo di tutti i decessi avvenuti in carcere.
Ancora più rilevante è il numero di tentativi di suicidio e atti di autolesionismo. Nel 2012 i detenuti hanno raggiunto i 7.317 atti di autolesionismo e 1.308 tentativi di suicidio. Le morti sono state complessivamente 154, di cui 60 per suicidio, con una più elevata frequenza tra le persone più giovani. Una fotografia allarmante, contro la quale è necessario intervenire.
Un progetto esiste, e verrà presentato mercoledì 12 giugno nel corso del convegno “Condotte suicidarie in ambito penitenziario in ambito penitenziario”, promosso nell’Aula Magna del Campus Luigi Einaudi, in Lungo Dora Siena 100, dall’assessorato alla Salute della Regione Piemonte, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Giurisprudenza e Dipartimento di Neuroscienze), con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, il Centro Giustizia Minorile del Piemonte, Antigone e Unione delle Camere Penali.
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