Nel 2012 le richieste di asilo nel nostro Paese sono state 17.352, la metà rispetto al 2011. Per numero di profughi ospitati siamo al sesto posto in Europa, ben lontani da Germania e Francia. In tutto il mondo l'anno scorso oltre 45 milioni di persone costrette a migrare
C'è una foto significativa nelle prime pagine del rapporto 2013 sui rifugiati curato dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite. Ritrae la famiglia di una ragazzina fuggita dal Mali durante la guerra fra integralisti islamici e soldati governativi e accolta in un campo profughi in Burkina Faso. Si chiama Aminata, è una madre giovanissima, e accanto a lei dorme un fagottino di due mesi, sua figlia Aichatou. Aminata indossa una maglietta nera un po' sbiadita, su cui campeggia questa frase, in italiano: "La mamma non ti ha detto niente?". No, che non le aveva detto niente, quanto meno nulla che bastasse a evitare il destino della diseredata, sotto il sole, nella polvere, a dipendere dalla carità degli altri.
È una coincidenza curiosa che la frase sia in italiano, una lingua diventata ormai, nei codici globali, il simbolo dell'abbigliamento. Chissà se nel sogno della ragazzina maliana senza tetto c'è anche un'idea del nostro Paese, che visto dall'Africa sembra la porta dell'Europa e dunque la strada principale per il benessere. Fra le cose che la mamma non ha detto ad Aminata, c'è anche la paura italiana dell'invasione, l'allarme tsunami, come lo chiamarono pochi mesi fa i politici intenzionati a usarlo. E invece la tendenza delineata dal rapporto dell'Unhcr è proprio in senso contrario. Macché invasione, altro che tsunami: le carrette dei mari stracariche di disperati e dirette a Lampedusa sono in calo netto, dice l'Alto commissariato.
Nel 2012 le domande di asilo presentate in Italia sono state 17.352, la metà rispetto all'anno precedente. Nel nostro Paese a dicembre i rifugiati erano 64.779: una cifra sicuramente significativa ma ben lontana dalle immagini catastrofiche proposte negli anni scorsi. In realtà l'Italia è al sesto posto fra gli Stati europei, ben lontana dalla Germania, che ha accolto 589.737 rifugiati, e dalla Francia, che ne ospita 217.865. Anche il Regno Unito (con 149.765), la Svezia (92.872) e la piccola Olanda (74.598) hanno fatto di più, aprendo le porte a perseguitati e fuggiaschi. Niente a che vedere, s'intende, con le emergenze che devono fronteggiare Paesi molto più deboli finanziariamente delle nazioni d'Europa: il Pakistan, per esempio, ha accolto 1,64 milioni di afgani, e la repubblica islamica d'Iran 862 mila.
A ridurre la corrente verso l'Italia, sostiene l'Unhcr, è stata la fine della fase più drammatica delle violenze in Nord Africa. Ma se le rivolte della Primavera araba attraversano una fase meno convulsa e la guerra in Libia, al di là delle scosse di assestamento, è comunque finita, le tendenze globali sono preoccupanti. La cifra complessiva di rifugiati e sfollati ha raggiunto livelli che non erano sfiorati dal 1994. Secondo l'Alto commissariato, le persone coinvolte in migrazioni forzate alla fine del 2011 erano 42,5 milioni e nel 2012 hanno raggiunto quota 45,1 milioni. Oltre 15 milioni erano rifugiati propriamente detti, quasi un milione i richiedenti asilo, e gli altri - circa 28,8 milioni - erano sfollati, persone costrette a lasciare la casa ma rimaste nel proprio Paese.
A provocare le migrazioni è soprattutto l'incubo della guerra. Lo dimostra il fatto che 55 rifugiati su cento vengono da cinque Paesi coinvolti nei conflitti: Afghanistan, Somalia, Iraq, Siria, Sudan. Altri flussi "importanti" sono quelli dei fuggiaschi dal Mali e dal Congo RDC. Ma quello che spesso sfugge è la distribuzione dei fuggiaschi. Le tabelle dell'Onu parlano chiaro e smentiscono una volta per tutte i luoghi comuni. Ben 81 rifugiati su cento sono ospitati da Paesi in via di sviluppo. E persino i più poveri fanno la loro parte in maniera consistente: 2,5 milioni di rifugiati (cioè il 24 per cento del totale) vivono nei 49 Stati meno sviluppati del pianeta. Insomma, c'è solo la fuga dall'orrore e dalla morte, il presunto assedio alla cittadella dei ricchi è semplicemente una bugia.
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