Il governo boliviano sta studiando un piano per estendere l’indulto approvato lo scorso dicembre dal presidente Evo Morales. La Paz intende ora includere nella misura più di 2 mila detenuti al fine di alleviare il sovraffollamento nelle carceri del paese.
Le autorità penitenziarie, riportano i media locali, hanno elaborato nuovi rapporti tecnici per chiedere a Morales di emettere un nuovo decreto presidenziale per un’ “estensione dell’indulto”. In totale, potrebbero beneficiarne circa 9 mila persone condannate per reati minori (soprattutto minori di 25 anni, donne incinte e chi ha commesso un reato per la prima volta), mentre tra i 1.200 e i 1.500 detenuti in custodia cautelare opteranno per un “processo abbreviato” per esserne soggetti.
L’indulto approvato nel dicembre 2012 avrebbe dovuto interessare 1.900 persone, pari al 13% dei detenuti del paese. Tuttavia, su circa 400 detenuti che hanno presentato i documenti per beneficiare dell’indulto, solo 220 lo hanno ottenuto e altre 180 richieste sono state respinte, secondo i dati ufficiali di maggio.
Con il nuovo piano, sarà concesso ai detenuti un maggiore arco di tempo per presentare i documenti richiesti per l’ottenimento dell’indulto. L’83% degli oltre 13.800 detenuti in Bolivia è in stato di detenzione preventiva senza processo e i loro casi soffrono il cronico ritardo della giustizia del paese.
Nelle ultime settimane la Bolivia è finita sotto i riflettori di tutti i media internazionali dal momento che circa 2.100 bambini vivono nelle carceri con i propri genitori, una situazione inedita nel mondo, secondo l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.
Il carcere che presenta i maggiori problemi è quello di San Pedro, a La Paz, costruito per ospitare 600 prigionieri maschi, ma dove al momento ce ne sono 2.500. Il centro è oggetto di continue critiche per la sua precaria infrastruttura e la situazione di estrema insalubrità. Inoltre, di recente è stato segnalato anche il caso di una bambina di 12 anni lì violentata più volte da padre, zio e padrino. Il prossimo 14 luglio si terrà una cerimonia nel limitrofo municipio di Palca, durante la quale i contadini locali formalizzeranno la cessione allo stato di 20 ettari di terra per la costruzione di una nuova prigione per La Paz.
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