Kampala (Uganda) - Oltre 60mila congolesi della Repubblica democratica del Congo sono fuggiti in Uganda dopo un attacco condotto giovedì da un gruppo di ribelli a guida ugandese a Kamango, città al confine fra i due Paesi.
È quanto denuncia Catherine Ntabadde, della Croce rossa dell'Uganda, spiegando che l'organizzazione umanitaria ha già registrato 41mila rifugiati e che altri 20mila sono in attesa di registrazione. Il gruppo responsabile dell'attacco, noto come Forze democratiche alleate (Adf), dopo essere stato cacciato dal territorio dell'Uganda è rimasto per anni silente nella giungla nella zona est del Congo.
Nato all'inizio degli anni '90 da alcuni musulmani che sostenevano di essere stati lasciati ai margini della vita politica in Uganda e volevano imporre nel Paese la Sharia, il gruppo Adf cominciò a compiere attacchi terroristici in villaggi dell'Uganda ma anche nella capitale. Nel 1998 massacrarono 80 studenti in una città di frontiera. Successivamente furono costretti da un assalto militare a rifugiarsi nell'est della Repubblica democratica del Congo, dove molti gruppi ribelli sono liberi di muoversi visto che il governo centrale ha un controllo limitato nella zona.
Nato all'inizio degli anni '90 da alcuni musulmani che sostenevano di essere stati lasciati ai margini della vita politica in Uganda e volevano imporre nel Paese la Sharia, il gruppo Adf cominciò a compiere attacchi terroristici in villaggi dell'Uganda ma anche nella capitale. Nel 1998 massacrarono 80 studenti in una città di frontiera. Successivamente furono costretti da un assalto militare a rifugiarsi nell'est della Repubblica democratica del Congo, dove molti gruppi ribelli sono liberi di muoversi visto che il governo centrale ha un controllo limitato nella zona.
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