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giovedì 4 luglio 2013

Emergenza Siria: Turchia, Giordania e Iraq devono riaprire i loro confini ai rifugiati siriani in fuga dalla Siria


Immigrazione Oggi
Nuovo rapporto di Human Rights Watch denuncia respingimenti forzosi e illegali e morti da arma da fuoco tra le migliaia di rifugiati in fuga dalla Siria.
Secondo un nuovo rapporto di Human Rights Watch (Hrw) pubblicato ieri, Turchia, Giordania e Iraq stanno respingendo migliaia di siriani in fuga dal loro Paese chiudendo le loro frontiere. 

“Guardie di frontiera irachene, giordane e turche stanno spingendo indietro migliaia di persone che cercano di fuggire dalla Siria”, ha detto il gruppo per i diritti internazionali, aggiungendo che le vite di chi fugge sono in serio pericolo. 

“Questi Paesi devono riaprire completamente i loro valichi di frontiera per consentire a queste persone di cercare rifugio”, esorta Hrw.

Il 25 giugno 2013, attacchi aerei dell’aviazione del regime siriano hanno colpito il campo profughi di Bab al-Salam vicino al confine turco, dove migliaia di persone sono bloccate dall’agosto 2012 perché la Turchia rifiuta loro l’ingresso nel Paese. 

Sette persone sono rimaste ferite dai bombardamenti e trasferite in Turchia per le cure, ma il passaggio di frontiera è comunque rimasto chiuso. “I Paesi vicini alla Siria devono smettere di respingere gente disperata che fugge per salvare sé e le proprie famiglie”, ha detto Gerry Simpson, di Hrw. “I donatori internazionali dovrebbero aiutare i vicini della Siria sostenendo le agenzie umanitarie che li assistono nell’aiutare quasi 2 milioni di profughi”.
La Giordania nega che i suoi confini sono chiusi, ma di fatto i profughi non vengono lasciati entrare per settimane e persino mesi, mentre non sono mancati casi in cui le stesse autorità giordane hanno fatto fuoco contro famiglie inermi di profughi causando feriti e in alcuni casi anche vittime, l’ultimo caso dei quali risale al 20 giugno scorso. Baghdad ha “fortemente limitato il numero di siriani cui è permesso entrare dall’ agosto 2012 e i nuovi arrivi sono praticamente cessati da fine marzo 2013”, sostiene Hrw.
Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), da metà giugno la Giordania ospita oltre 480.000 profughi siriani, già registrati o in corso di registrazione da parte dell’Unhcr, mentre la Turchia ne ospita più di 387.000 e l’Iraq oltre 158.000. Cifre che pongono i vari Governi in grave difficoltà, non solo economica. 

Tuttavia Hrw sottolinea che “né le pressioni cui questi Paesi sono sottoposti a causa dei numeri crescenti di rifugiati, né il fatto che forniscono aiuti all’interno della Siria, possono giustificare la violazione del diritto fondamentale delle persone di chiedere asilo a causa di persecuzioni o altri abusi”.
(Samantha Falciatori)

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