Beirut – Circa la metà dei 6,8 milioni di siriani bisognosi di urgente assistenza umanitaria, sia all’interno della Siria che ai confini, sono bambini minorenni in età scolastica.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, il Paese dove c’è la più alta concentrazione di rifugiati siriani è il Libano, con circa 545 mila persone, seguono Giordania, con 400 mila, Turchia, con 350 mila e Egitto, con altri 100 mila.
La crisi umanitaria in Siria non ha precedenti, è addirittura più grave del genocidio ruandese degli anni Novanta e si sta ripercuotendo in maniera pesante in molteplici settori.
A settembre, per l’inizio del nuovo anno scolastico si prevede che nelle scuole pubbliche del Libano ci saranno più alunni siriani rifugiati che libanesi e, secondo le autorità delle Nazioni Unite per i Bambini e i Conflitti Armati, le scuole non sono preparate ad accogliere tanti piccoli profughi.
Ad aggravare la situazione è l’arruolamento dei minori tra le forze armate, sono costretti a combattere, uccisi e torturati oltre ad essere tenuti prigionieri nelle carceri.
Dall’inizio del conflitto a marzo del 2011, secondo le Nazioni Unite, sono morte almeno 93 mila persone in Siria, ma l’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani ne ha dichiarate oltre 100 mila. (AP)
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