ANSAmed
RABAT - Perpetuazione di violazioni di genere politico, economico, sociale e culturale e una netta regressione dei diritti dell'uomo. E' quanto denuncia l'Associazione marocchina dei diritti dell'Uomo (AMDH), nel rapporto sul Marocco nel 2012, presentato in questi giorni.
In particolare, il rapporto definisce inquietante e catastrofica la condizione dei detenuti, per via di "mancanza di condizioni igieniche adeguate, cattiva alimentazione e medicinali insufficienti".
L'AMDH ha denunciato, inoltre, il divieto d'esercizio imposto ad alcune associazioni, aggressioni contro giornalisti e "numerosi processi ingiusti, contro un rapper, un gruppo di salafiti o ancora contro saharaoui indipendentisti, e la pena di morte non è ancora stata abolita".
Sono evidenziate le violazioni al codice del lavoro in tutti i settori, l'aumento della disoccupazione, "un terribile deficit di risorse umane" riguardo la sanità pubblica, con un medico ogni 1630 abitanti e la situazione dei migranti espulsi, vittime di razzismo e violenze da parte della polizia.
"Nonostante gli impegni presi a livello nazionale ed internazionale - conclude il rapporto - lo Stato manca di una volonta politica effettiva per il rispetto dei diritti e delle libertà".
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