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giovedì 11 luglio 2013

Papa Francesco abolisce l'ergastolo, ma pene più dure per reati verso minori

La Repubblica
Bergoglio ha adottato un Motu Proprio in materia penale: introdotte figure criminose relative ai delitti contro l'umanità. Le nuove norme si adeguano alle legislazioni internazionali in materia di contrasto del riciclaggio di denaro e del terrorismo e introducono anche nuove fattispecie di delitto come quello di tortura. Prevista la punizione per il genocidio e l'apartheid
CITTA' DEL VATICANO - Niente più ergastolo, ma pene più severe per i reati contro i minori e il riciclaggio. Papa Francesco ha varato un'importante riforma della giustizia penale vaticana (in vigore dal primo settembre), che fino ad oggi era ferma - per molti aspetti - al Codice Zanardelli, adottato nel 1929 all'indomani dei Patti Lateranensi che istituirono la Città del Vaticano. Per questo, ad esempio, Paolo Gabriele, il maggiordomo infedele di Papa Ratzinger, fu giudicato solo per il reato di furto, l'unico applicabile al suo caso nelle norme in vigore che non prevedevano l'attentato alla sicurezza dello Stato.

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