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domenica 7 luglio 2013

UNHCR - Appello ai naviganti - Primi 6 mesi 2013: 8400 rifugiati dal Mediterraneo in Italia e Malta - 40 i morti

UNHCR

Sono circa 8.400 – secondo le stime dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) – i migranti e i richiedenti asilo che nei primi 6 mesi dell'anno sono approdati sulle coste italiane e maltesi. La maggioranza di loro (7.800) è arrivata in Italia, circa 600 a Malta. 

Si tratta soprattutto di persone partite dal Nord Africa, in particolare dalla Libia (circa 6.700). Gli altri 1.700 hanno invece attraversato il mare da Grecia e Turchia per sbarcare in Puglia e Calabria.

I principali luoghi d'origine di questi migranti e richiedenti asilo sono i paesi dell'Africa sub-sahariana – in particolare Somalia ed Eritrea – ma anche Egitto, Pakistan e Siria. Numeri più limitati di persone provengono anche da Gambia, Mali e Afghanistan.

Il Mediterraneo è uno dei tratti di mare più percorsi del mondo e costituisce una pericolosa frontiera marittima per i migranti e richiedenti asilo diretti verso i paesi dell'Europa meridionale. Alla luce di tali rischi l'UNHCR reitera la propria esortazione a tutte le imbarcazioni in navigazione affinché restino costantemente allerta sulla presenza di migranti e rifugiati che hanno bisogno di essere soccorsi. L'Agenzia inoltre rinnova il proprio appello a tutti i comandanti di nave in navigazione nel Mediterraneo affinché restino vigili e adempiano al proprio dovere di soccorrere le imbarcazioni in pericolo. In base al diritto internazionale ed europeo gli stati devono garantire che le persone intercettate o soccorse in mare che chiedono asilo abbiano accesso al territorio e a una procedura d'asilo, nell'ambito della quale le loro necessità o richieste di protezione internazionale possano essere esaminate.

Il periodo in cui si tocca il picco delle traversate da parte di migranti e richiedenti asilo va da maggio a settembre. In questa stagione è fondamentale garantire che l'antica tradizione del soccorso in mare sia rispettata da parte di tutti e che si agisca in conformità con il diritto marittimo internazionale.

Nel corso dell'intero 2012 circa 15mila migranti e richiedenti asilo avevano raggiunto via mare le coste italiane (13.200) e maltesi (1.800). Nei primi 6 mesi dello stesso anno la cifra ammontava a 4.500 persone (3.500 in Italia e 1.000 a Malta).

Nei primi 6 mesi del 2013 l'UNHCR ha registrato la morte di circa 40 persone che cercavano di attraversare il Mediterraneo nel tratto compreso tra il Nord Africa e l'Italia. La cifra si basa sulle interviste raccolte tra coloro che hanno raggiunto l'Europa via mare.

Nel 2012 erano state registrati quasi 500 tra vittime o dispersi in mare. La diminuzione finora osservata nel numero dei decessi si deve in parte all'impegno delle autorità italiane e maltesi, in particolare della guardia costiera italiana e delle forze armate maltesi, e al loro efficace coordinamento delle operazioni di soccorso in mare. L'UNHCR valuta con favore anche gli sforzi in atto da parte delle autorità italiane, maltesi e libiche nel soccorrere imbarcazioni in pericolo nel Mediterraneo ed esorta tutti gli stati a proseguire nell'adempimento dei loro obblighi derivanti dal diritto internazionale dei rifugiati e dal diritto del mare.

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