Negli ultimi anni l'Fbi ''potrebbe aver commesso errori'' nelle indagini riguardanti 27 casi di condanne a morte sentenziati negli Stati Uniti.
Lo ha reso noto il Washington Post, che ha pubblicato i risultati di un'indagine federale. Secondo l'investigazione, sarebbero emersi errori basati su conclusioni affrettate, a causa di prove parziali che avrebbero condizionato ''almeno 27 casi''.
Non e' chiaro al momento quali di questi errori potrebbero portare a una eventuale revisione delle sentenze non ancora eseguite.
Il Washington Post ha spiegato che le autorita' ''erano a conoscenza da anni'' delle presunte irregolarita' commesse dall'Fbi, ma non avevano mai indagato ''in maniera approfondita''. Gli agenti dell'Fbi avrebbero poi ''ignorato ripetutamente'' le raccomandazioni dei laboratori scientifici, per cui il ritrovamento, ad esempio, dei capelli di una persona sulla scena di un crimine diventava una prova incontrovertibile da usare contro un accusato, e non un semplice indizio.
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