Pubbliche esecuzioni e torture sono all'ordine del giorno nelle carceri della Corea del Nord: a rivelarlo la drammatica testimonianza di alcuni ex detenuti presso una Commissione d'inchiesta delle Nazioni unite, che ha aperto i lavori il 20 agosto nella capitale sudcoreana, Seul.
Prigione - Nord Corea |
È la prima volta che le violazioni dei diritti umani in Nord Corea vengono esaminate da un gruppo di esperti, anche se il Paese, ora governato dalla terza generazione della dinastia rossa dei Kim, nega ogni tipo di abuso e rifiuta di riconoscere la Commissione, negando l'accesso agli investigatori.
DITA MOZZATE DALLE GUARDIE. Alcuni sopravvissuti alle carceri nordcoreane riusciti a scappare hanno raccontato di dita mozzate dalle guardie, detenuti costretti a mangiare rane e di una madre costretta a uccidere il proprio bambino.
PRESSING PER I DIRITTI UMANI. Uno di loro, Shin Dong-hyuk, imprigionato per aver fatto cadere una macchina da cucire, ha sottolineato che la commissione Onu è l'unico modo per far pressione sul regime sui diritti umani in un Paese così isolato. «Il popolo nordcoreano non può prendere le armi come in Libia e Siria e quindi questa è la prima e unica speranza rimasta», ha detto Shin.
MISSIONE DELLA CROCE ROSSA. Nelle stesse ore, il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc) Peter Maurer è arrivato a Pyongyang. Si tratta della prima missione in Corea del Nord da 21 anni di un presidente della Croce Rossa internazionale. Maurer discuterà di una serie di temi umanitari con i funzionari di governo e della Croce Rossa e affronterà in particolare la difficile situazione delle migliaia di familiari separati dalla guerra di Corea.
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