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martedì 20 agosto 2013

Immigrazione: Unione delle Camere Penali; interrogarsi su livello di civiltà dei Cie

Adnkronos
"Già in passato il Cie di Crotone era stato oggetto di rivolte, e rispetto a quei fatti, che oggi sono ripetuti tanto da portare alla chiusura del Centro, il giudice del luogo ha assolto gli ospiti accusati di danneggiamento in ragione delle condizioni disumane riservate agli immigrati, tali da rendere giustificata e comprensibile la ribellione".

A denunciarlo è l'Ucpi, che aggiunge: "due mesi fa era stata proprio l'Unione delle Camere Penali a denunciare la persistenza nel centro calabrese della intollerabile situazione di illiceità e violazione dei diritti umani, situazione purtroppo comune a quella di altri Cie, dei quali a questo punto dovremmo attendere e sperare la chiusura soltanto a seguito di analoghe giustificate devastazioni da parte dei reclusi, magari conseguenti al decesso di qualche migrante".

"È il caso, peraltro, di rammentare - continua l'Ucpi - che gli extracomunitari sono costretti a permanere in veri e propri lager, nei quali non vige alcun rispetto neanche delle condizioni di vivibilità previste per le carceri, nonostante gli stessi non siano detenuti ma soltanto trattenuti per mesi in attesa di espletamento delle pratiche amministrative che consentano il rimpatrio". La prosecuzione di questi trattamenti nei Cie, ai quali si affianca "l'inadempienza dell'Italia rispetto ai diritti dei detenuti, già riconosciuta dalla Cedu e non ancora risolta - conclude in una nota l'Ucpi - pone un serio interrogativo sul livello di civiltà e attenzione ai diritti dell'uomo esistente nel nostro paese".

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