Agenzia Fides
Kamango – In seguito alla recente esplosione di violenza dell’11 luglio scorso nei pressi della città di Kamango, ad est della Repubblica Democratica del Congo (RDC), tra il gruppo ribelle ugandese delle Forze Alleate Democratiche (Allied Democratic Forces, ADF) e l’esercito della RDC, oltre 66 mila congolesi, il 55% dei quali bambini, sono stati costretti a cercare rifugio nella vicina Uganda.
Molti dei piccoli rifugiati hanno descritto scene caotiche di attacchi armati verificati nel mezzo della notte, provocando panico genere, e hanno detto che molti membri della stessa famiglia sono fuggiti in diverse direzioni per evitare di essere uccisi.
Nella confusione, alcuni bambini sono stati separati dai rispettivi genitori e fratelli e si sono diretti da soli verso la frontiera dell’Uganda, camminando per circa 12 ore. La situazione umanitaria continua ad essere molto grave. Si stima che, fino a giugno 2013, circa 4.500 bambini fossero arruolati tra le forze dei gruppi armati, tra questi circa 2 mila nella provincia di Kivu del Nord.
La Croce Rossa dell’Uganda ha registrato almeno 37.037 piccoli rifugiati, dei quali 122 minori di età completamente soli. Finora, circa 63 di loro sono stati riuniti con un membro della propria famiglia. Gravi problemi anche per l’accesso degli aiuti umanitari, dal 2011 sono stati registrati 376 casi di divieto e sono state attaccate 113 scuole e stazioni mediche. (AP) (5/8/2013 Agenzia Fides)
Queste immani tragedie dovrebbero darci la coscienza di quanto schifoso è il mondo in cui viviamo, l'umanità tutta si dovrebbe vergognare e le istituzioni che la rappresentano darsi da fare perchè non possano succedere.
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