Genova - In una cella del carcere di Genova Pontedecimo ha trascorso una notte anche un bambino di appena 20 giorni insieme alla madre, una donna di origine cinese, proveniente dalla Spezia, accusata di sfruttamento della prostituzione «e che aveva ancora i punti di sutura del parto». Lo rivela Roberto Martinelli, segretario generale del Sappe, sindacato della polizia penitenziaria.
«Un fatto assurdo - dice - se si pensa che da più di due anni tutte le forze politiche hanno approvato una legge per effetto della quale le detenute mamme di bambini con meno di sei anni non dovrebbero più stare chiuse in cella, a meno di particolari esigenze cautelari di “eccezionale rilevanza” come può avvenire, ad esempio, per i delitti di mafia o per terrorismo».
«La legge - aggiunge Martinelli - prevedeva che in alternativa alla cella si disponesse la custodia cautelare negli “Istituti a custodia attenuata per madri detenute. Mi sembra grave che a Genova non si sia ancora trovato il tempo per individuare una struttura dove realizzare questa nuova tipologia di istituto».
«La legge - aggiunge Martinelli - prevedeva che in alternativa alla cella si disponesse la custodia cautelare negli “Istituti a custodia attenuata per madri detenute. Mi sembra grave che a Genova non si sia ancora trovato il tempo per individuare una struttura dove realizzare questa nuova tipologia di istituto».
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