Gli esperti delle Nazioni Unite sono al lavoro per il lancio di una nuova campagna di aiuti per le vittime del conflitto iniziato nel marzo 2011. I responsabili di dieci agenzie dell’Onu, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e altri 18 gruppi di aiuti umanitari si sono riuniti ad Amman il 26 settembre per pianificare una strategia congiunta per il 2014.
“Lo scenario più probabile percepito è la continuazione e l’escalation del conflitto, con una maggiore interruzione dei servizi essenziali e una maggiore erosione dei meccanismi di reazione”, hanno detto i dirigenti dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) nella riunione, secondo una sintesi pubblicata ieri sulla pagina web dell’Onu.
L’Ocha prevede che fino a 8,3 milioni di persone – più di un terzo dei 23 milioni di abitanti della Siria prima del conflitto – avranno bisogno di aiuti umanitari entro la fine del 2014, un aumento del 37 per cento rispetto al 2013, inclusi i 6,5 milioni di sfollati interni, un aumento del 54 per cento.
Si prevede che il numero di rifugiati raggiunga quota 3,3 milioni di abitanti entro il prossimo dicembre, un milione in più rispetto ad ora, e che a questi se ne aggiungano altri due milioni l’anno successivo.
“Lo scenario più probabile percepito è la continuazione e l’escalation del conflitto, con una maggiore interruzione dei servizi essenziali e una maggiore erosione dei meccanismi di reazione”, hanno detto i dirigenti dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) nella riunione, secondo una sintesi pubblicata ieri sulla pagina web dell’Onu.
L’Ocha prevede che fino a 8,3 milioni di persone – più di un terzo dei 23 milioni di abitanti della Siria prima del conflitto – avranno bisogno di aiuti umanitari entro la fine del 2014, un aumento del 37 per cento rispetto al 2013, inclusi i 6,5 milioni di sfollati interni, un aumento del 54 per cento.
Si prevede che il numero di rifugiati raggiunga quota 3,3 milioni di abitanti entro il prossimo dicembre, un milione in più rispetto ad ora, e che a questi se ne aggiungano altri due milioni l’anno successivo.
La maggior parte dei rifugiati siriani si trova in Libano, Giordania, Turchia e Iraq. Nel documento si afferma che la pianificazione per le necessità dei profughi nel 2014 includerà anche coloro che si sono trasferiti in Europa e Nord Africa.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) dice che 17 paesi, di cui 12 europei, stanno partecipando ad un programma di ricollocazione dei rifugiati siriani.
Una conferenza internazionale che ha come obiettivo trovare una soluzione negoziata al conflitto siriano è stata fissata per metà novembre. La diplomazia si è ultimamente concentrata sull’arsenale chimico della Siria, che in base ad un accordo raggiunto lo scorso mese tra Stati Uniti e Russia sta per essere del tutto distrutto.
Le Nazioni Unite stimano che siano almeno 100 mila le persone che hanno perso la vita in questo conflitto, ma la cifra è in costante aumento.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) dice che 17 paesi, di cui 12 europei, stanno partecipando ad un programma di ricollocazione dei rifugiati siriani.
Una conferenza internazionale che ha come obiettivo trovare una soluzione negoziata al conflitto siriano è stata fissata per metà novembre. La diplomazia si è ultimamente concentrata sull’arsenale chimico della Siria, che in base ad un accordo raggiunto lo scorso mese tra Stati Uniti e Russia sta per essere del tutto distrutto.
Le Nazioni Unite stimano che siano almeno 100 mila le persone che hanno perso la vita in questo conflitto, ma la cifra è in costante aumento.
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