I rappresentanti dell' Unione Europea e dell’UNICEF hanno accolto con soddisfazione la decisione dello Yemen di non applicare la pena di morte nei confronti dei minorenni, in accordo con le norme internazionali. L'uso della pena di morte per reati commessi da persone di età inferiore ai 18 anni è vietato dal diritto internazionale sui diritti umani.
Il 3 dicembre 2012 un plotone di esecuzione ha giustiziato a Sana’a Hind al- Barti una giovane donna condannata per omicidio il cui certificato di nascita la indicava come appena 15enne al momento del presunto crimine. Organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International e Human Rights Watch, avevano chiesto al presidente Abdo Rabbo Mansour Hadi di porre immediatamente fine a questa pratica.
"Il presidente Hadi dovrebbe rompere con il passato dello Yemen di giustizia arbitraria e di violenza imposta dallo stato annullando gli ordini di esecuzione già firmati relativi a tre giovani", ha detto nel marzo 2013 Priyanka Motaparthy, ricercatrice per i diritti dei fanciulli di Human Rights Watch, aggiungendo che "mettere fine alle esecuzioni di minorenni è un modo chiaro e semplice per il governo dello Yemen di mostrare come onori i suoi impegni sui diritti umani."
Il Presidente ha scelto di riformare il sistema giudiziario dello Yemen per garantire che tutti gli imputati minorenni siano adeguatamente identificati e processati in conformità alla legge. In una dichiarazione congiunta, l’UNICEF e la delegazione dell'Unione europea in Yemen "hanno espresso apprezzamento, in occasione della Giornata Mondiale ed Europea contro la Pena di Morte, per i recenti sforzi da parte delle autorità yemenite di mettere fine nel Paese alla pena di morte per i minorenni.”
Inoltre,, è stata accolta con favore "in particolare, l'istituzione da parte del Ministero della Giustizia di un Comitato Forense Specializzato finalizzato a rivedere tutti i casi in cui vi sia dubbio sull'età del presunto colpevole. Siamo inoltre incoraggiati dalla recente decisione del presidente Abdo Rabbo Mansour Hadi di chiedere al Supremo Consiglio Giudiziario di riaprire tre casi capitali riguardanti imputati minorenni".
"Il presidente Hadi dovrebbe rompere con il passato dello Yemen di giustizia arbitraria e di violenza imposta dallo stato annullando gli ordini di esecuzione già firmati relativi a tre giovani", ha detto nel marzo 2013 Priyanka Motaparthy, ricercatrice per i diritti dei fanciulli di Human Rights Watch, aggiungendo che "mettere fine alle esecuzioni di minorenni è un modo chiaro e semplice per il governo dello Yemen di mostrare come onori i suoi impegni sui diritti umani."
Il Presidente ha scelto di riformare il sistema giudiziario dello Yemen per garantire che tutti gli imputati minorenni siano adeguatamente identificati e processati in conformità alla legge. In una dichiarazione congiunta, l’UNICEF e la delegazione dell'Unione europea in Yemen "hanno espresso apprezzamento, in occasione della Giornata Mondiale ed Europea contro la Pena di Morte, per i recenti sforzi da parte delle autorità yemenite di mettere fine nel Paese alla pena di morte per i minorenni.”
Inoltre,, è stata accolta con favore "in particolare, l'istituzione da parte del Ministero della Giustizia di un Comitato Forense Specializzato finalizzato a rivedere tutti i casi in cui vi sia dubbio sull'età del presunto colpevole. Siamo inoltre incoraggiati dalla recente decisione del presidente Abdo Rabbo Mansour Hadi di chiedere al Supremo Consiglio Giudiziario di riaprire tre casi capitali riguardanti imputati minorenni".
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