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venerdì 15 novembre 2013

Giornalisti in carcere in Turchia: da Fnsi e Articolo21 appello europeo per libertà

Articolo 21
Quattro giornalisti turchi, Füsun Erdoğan, Ziya Ulusoy, Bayram Namaz, Ibrahim Cicek sono stati condannati all’ergastolo il 2 novembre scorso. Altri giornalisti hanno subìto pene per complessivi 3.000 anni di carcere sulla base della legge antiterrorismo in Turchia. 

Con accuse le più disparate per la loro attività di giornalisti sono stati incriminati e condannati, con l’aggravante dell’accusa di essere membri dell’organizzazione marxista MLKP, illegale nel Paese. Nessuno di loro ha commesso reati e oggi sono in carcere a motivo del loro lavoro espressione di una professione, il giornalismo libero e plurale, elemento distintivo delle democrazie dai regimi, per informare l’opinione pubblica e far circolare le idee.

La Efj, organizzazione europea della Federazione Mondiale dei Giornalisti (Ifj), ha lanciato una campagna per la libertà dei giornalisti Turchi rinchiusi nelle prigioni del Paese (almeno 59) con accuse basate sulla legge antiterrorismo in Turchia.
I giornalisti non sono terroristi. La loro libertà è un fondamento per la libertà di informazione.
La Fnsi – membro attivo Efj/Ifj – lancia anche in Italia, con l’Associazione Articolo21, un appello alla sottoscrizione europea in rete per il riesame urgente di tutti i casi dei giornalisti in carcere in Turchia, per la depenalizzazione dei reati ingiusti a carico dei giornalisti, per la loro libertà”.

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