La situazione è sempre più rovente: molti ospiti del centro sono stati espulsi o mandati in altre strutture italiane
Ancora una notte di proteste e violenza al Centro di Identificazione ed Espulsione di Gradisca. Ancora fuoco e distruzione.
Tutte le camerate sono ormai inagibili, tanto che gli ospiti del centro (o i "detenuti" come ritengono in molti) dovranno dormire e vivere nei corridoi. Quel che è certo è che la situazione ormai ha superato il limite della vivibilità. Questa mattina, la parlamentare Serena Pellegrino si è recata presso la struttura di Gradisca D'Isonzo. Al termine del sopralluogo, con una breve dichiarazione ha anticipato la presentazione al Ministro dell'Interno, nei prossimi giorni, di un'interpellanza urgente, che si affiancherà all'analoga iniziativa con cui il sen.
Luigi Manconi ha descritto la situazione al Centro dopo i disordini e gli incendi delle scorse notti, sollecitando per l'ennesima volta la chiusura. "Ho voluto entrare al Cie di Gradisca per verificare di persona il contesto in cui si trovano gli immigrati. Non servono le mie competenze tecniche di architetto per affermare che la struttura va chiusa, è inagibile nella sua interezza visto che le stanze si trovano in assoluto stato di degrado e che le persone sono trattenute in condizioni igienico sanitarie indescrivibili. Nelle prossime ore intendo verificare concretamente questa vergognosa situazione".
"Il mio intervento politico - continua la Pellegrino - è una domanda di evidente gravità: chi si assume la responsabilità del fatto che il Cie di Gradisca è rimasto comunque operativo, nonostante le ripetute specifiche denunce e le richieste di chiusura, e nonostante il Ministro dell'interno abbia formalmente riconosciuto che il meccanismo nel suo complesso vada rivisto e che in tutti i Cie le modalità di gestione debbano assicurare alle persone il rispetto della dignità umana e garantire normali condizioni igienico sanitarie? Mi è stato riferito - ha concluso Pellegrino - che dopo i disordini di questi giorni si sono succedute con significativa rapidità le espulsioni dall'Italia e lo spostamento di diverse persone in altri Cie italiani.
"Il mio intervento politico - continua la Pellegrino - è una domanda di evidente gravità: chi si assume la responsabilità del fatto che il Cie di Gradisca è rimasto comunque operativo, nonostante le ripetute specifiche denunce e le richieste di chiusura, e nonostante il Ministro dell'interno abbia formalmente riconosciuto che il meccanismo nel suo complesso vada rivisto e che in tutti i Cie le modalità di gestione debbano assicurare alle persone il rispetto della dignità umana e garantire normali condizioni igienico sanitarie? Mi è stato riferito - ha concluso Pellegrino - che dopo i disordini di questi giorni si sono succedute con significativa rapidità le espulsioni dall'Italia e lo spostamento di diverse persone in altri Cie italiani.
Ritengo che questo processo possa proseguire - scongiurando l'accadere di nuovi incidenti e di ulteriori manifestazioni dell'esasperazione dei trattenuti - e affrettare così i tempi necessari per la chiusura definitiva del Centro".
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