Pagine

mercoledì 6 novembre 2013

Regime carcerario incompatibile per decine di detentuti: dai trapiantati ai dializzati

Roma Capitale News
Il caso Cancellieri-Ligresti sembra aver scoperchiato il vaso di Pandora: dei quasi tremila detenuti nelle carceri romane, le situazioni di incompatibilità con il regime carcerario sono “tante, tantissime,” come afferma il Garante per i detenuti della Regione Lazio, Angiolo Marroni, che denuncia, come nei penitenziari della capitale vi siano situazioni di malati cronici, cardiopatici, trapiantati e dializzati, le cui condizioni di salute spesso gravissime o aggravate dallo stato di detenzione, non ottengano le giuste e tempestive cure di cui invece necessiterebbero. 

Marroni parla di detenuti attaccati a respiratori, con epatiti, con gravi amputazioni o malattie mentali, pazienti oncologici che non solo non ottengono le giuste cure, ma le cui diagnosi spesso arrivano in ritardo a causa di iter burocratici lunghissimi e tortuosi.

“Troppi casi, tantissimi, che noi continuamente segnaliamo all’amministrazione penitenziaria, ai direttori, alle Asl – spiega il Garante Marroni -. Non sempre viene chiesta la scarcerazione per motivi sanitari, ma quando viene chiesta molto spesso l’esito è negativo”

Ed è di oggi l’appello lanciato dai genitori di un detenuto 24enne, dializzato, ospite nel carcere romano di Regina Coeli, le cui condizioni di salute sono notevolmente peggiorate tanto da vederlo costretto a sottoporsi a dialisi ben tre volte a settimana in attesa di un trapianto che gli salvi la vita: ma che dovrà attendere. Da quando è ricoverato infatti, ha perso ben 15 chili, e non è, allo stato attuale, in grado di sopportare un trapianto poiché è troppo debilitato. Ma non abbastanza, evidentemente, per ottenere la scarcerazione per motivi di salute.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.