Drammatici i dati pubblicati dall'UNRWA: due terzi dei bambini palestinesi profughi in Siria non va più a scuola. Istituti distrutti o trasformati in rifugi per i profughi.
Roma, Il nuovo report di Visualizing Palestine è cristallino: a pagare l'amaro prezzo della guerra civile siriana sono i bambini. Secondo i dati dell'Unicef, oltre due milioni di bambini in Siria non vanno più a scuola da due anni e mezzo. Il 40% di loro frequentava le scuole elementari.
Nelle aree più a rischio di scontri armati, solo il 14% dei bambini va regolarmente a scuola, mentre sono il 25% gli istituti distrutti, danneggiati o trasformati in rifugi per i profughi.
Tra i più colpiti dalle conseguenze della guerra civile ci sono i rifugiati palestinesi: a tracciarne l'attuale situazione è l'UNRWA, agenzia Onu per i profughi palestinesi. I dati forniti dall'agenzia sono stati ripresi da Visualizing Palestine: due terzi dei bambini palestinesi non va più a scuola per la chiusura di 118 istituti gestiti dall'UNRWA, la maggior parte dei quali distrutti o convertiti in alloggi per i profughi.
Dallo scoppio del conflitto siriano, due anni e mezzo fa, i rifugiati palestinesi hanno vissuto un secondo esilio: la metà dei circa 500mila profughi palestinesi in Siria ha lasciato le proprie case ed è fuggito in Libano e Giordania, dove l'accoglienza non è stata certo delle migliori. Molti quelli rispediti al confine o a cui è stato impedito di attraversare la frontiera. Circa 1.500 i profughi rifugiatisi a Gaza, 6mila in Egitto e 1.600 in Turchia, dove l'UNRWA non ha alcun centro. Il campo palestinese di Yarmouk a Damasco ha visto crollare il numero dei residenti: da 160mila a 20mila.
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