Un uomo, finito in carcere per l'omicidio di una suora cattolica nel nord dell'India, è stato invitato a incontrare papa Francesco in Vaticano
Aleteia - Diciotto anni dopo aver accoltellato e ucciso una suora cattolica nel nord dell'India, Samunder Singh, già stato in carcere per questo reato, è stato invitato ad incontrare papa Francesco in Vaticano. L’Arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Consiglio Pontificio per la Famiglia, ha invitato Singh dopo che il papa ha espresso il desiderio di incontrarlo. Ad accompagnarlo saranno un prete cattolico e una suora, la sorella minore della vittima, Rani Maria. "Sono entusiasta di aver ricevuto questa notizia", ha detto il quarantenne Singh a ucanews.com. Singh, che sotto la guida del sacerdote cattolico è diventato un cristiano mentre scontava una pena detentiva di 12 anni, è ora impegnato a preparare i suoi documenti di viaggio.
Il sacerdote, popolarmente noto come Swami Sadanand, è stato determinante nell’assistenza di Singh dopo l’omicidio. Il carmelitano di Maria Immacolata lo incontrava regolarmente in carcere. L'invito al Vaticano è per assistere ad una proiezione speciale di un documentario sull’assassinio, intitolato Il Cuore di un Assassino, della pluripremiata regista italo-australiana Catherine McGilvray.
Il documentario mette in scena l'omicidio, la conversione di Singh e la sua accettazione da parte della famiglia della suora assassinata. McGilvray, in un'intervista, ha detto che quando è venuta a conoscenza della storia, si è commossa vedendo le immagini della "madre che baciava l’assassino di sua figlia e dell'assassino che diventava come un vero fratello per la sorella della vittima”.
Papa Francesco, a quanto si dice, si è commosso alla visione del film. La famiglia della suora uccisa aveva pubblicamente perdonato l’assassino e lo ha accettato come un membro della famiglia. Ogni anno durante la festa indù dei fratelli, la sorella di Rani Maria lega un Rakhi, o filo cerimoniale, a Singh. Il rituale è una pratica comune tra fratelli.
La suora assassinata è stata dichiarata Serva di Dio, il primo grande passo verso la beatificazione, nel 2007.
Il sacerdote, popolarmente noto come Swami Sadanand, è stato determinante nell’assistenza di Singh dopo l’omicidio. Il carmelitano di Maria Immacolata lo incontrava regolarmente in carcere. L'invito al Vaticano è per assistere ad una proiezione speciale di un documentario sull’assassinio, intitolato Il Cuore di un Assassino, della pluripremiata regista italo-australiana Catherine McGilvray.
Il documentario mette in scena l'omicidio, la conversione di Singh e la sua accettazione da parte della famiglia della suora assassinata. McGilvray, in un'intervista, ha detto che quando è venuta a conoscenza della storia, si è commossa vedendo le immagini della "madre che baciava l’assassino di sua figlia e dell'assassino che diventava come un vero fratello per la sorella della vittima”.
Papa Francesco, a quanto si dice, si è commosso alla visione del film. La famiglia della suora uccisa aveva pubblicamente perdonato l’assassino e lo ha accettato come un membro della famiglia. Ogni anno durante la festa indù dei fratelli, la sorella di Rani Maria lega un Rakhi, o filo cerimoniale, a Singh. Il rituale è una pratica comune tra fratelli.
La suora assassinata è stata dichiarata Serva di Dio, il primo grande passo verso la beatificazione, nel 2007.
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