Gli interventi di Save the Children per rendere accessibile l'area colpita dal conflitto e per portare aiuto a migliaia di ragazzini piccoli e adolescenti in situazione di grande bisogno e senza più niente e nessuno
UBA (Sud Sudan) - Migliaia di bambini, a causa delle recenti violenze esplose nel paese africano sono in questo momento soli, separati dai propri genitori e in zone remote e difficilmente raggiungibili. Save the Children segnala anche che molti di essi hanno assistito all'uccisione dei genitori e al saccheggio o distruzione delle proprie abitazioni. Oltre 121.000 persone hanno dovuto abbandonare le proprie case quando il conflitto è esploso 2 settimane fa a Juba (la capitale). Caos e violenze hanno causato lo smembramento di molti nuclei familiari: il 27 dicembre, in uno dei compound delle Nazioni Unite in cui si sono rifugiate molte persone sfollate, Save the Children ha identificato più di 20 bambini soli, senza genitori o adulti di riferimento. Si suppone che il fenomeno sia molto più vasto, per esempio in aree come quella di Jonglei dove i combattimenti sono stati più intensi.
La priorità: riunirli con le famiglie. Molti degli sfollati hanno trovato protezione nelle strutture Onu o presso familiari, in zone più sicure, ma una parte - tra cui molti bambini - si sono rifugiati nella boscaglia, in luoghi nascosti e non facilmente raggiungibili, dove non ci sono ripari, si è costretti a bere acqua stagnante e non si ha accesso ad alcuna forma di aiuto umanitario.
La priorità: riunirli con le famiglie. Molti degli sfollati hanno trovato protezione nelle strutture Onu o presso familiari, in zone più sicure, ma una parte - tra cui molti bambini - si sono rifugiati nella boscaglia, in luoghi nascosti e non facilmente raggiungibili, dove non ci sono ripari, si è costretti a bere acqua stagnante e non si ha accesso ad alcuna forma di aiuto umanitario.
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