Una moratoria del ricorso alla pena di morte è stata chiesta con urgenza dalle Nazioni Unite alle autorità del Sud Sudan, in seguito alle notizie relative a quattro esecuzioni capitali (per impiccagione) compiute nel mese di Novembre a Juba.

Citando il portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Cécile Pouilly, la nota evidenzia “particolari preoccupazioni per l’accesso limitato ai legali durante i processi” anche nei casi di persone condannate a morte.
Secondo il comunicato, diffuso venerdì scorso, la “stragrande maggioranza” degli individui nelle prigioni sud sudanesi non ha avuto alcuna rappresentanza legale o il diritto a un’assistenza legale gratuita.
Tra gli altri limiti del sistema – che non consentirebbero, sulla base del diritto internazionale, di applicare la pena di morte – vengono evidenziati l’assenza di servizi di polizia o di indagine in molte zone del paese e “fumose procedure burocratiche che limitano l’esercizio del diritto all’appello”.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.