Due mesi dopo la tragedia di Lampedusa, dove sono morte più di 300 persone, i membri S&D della commissione per le Libertà civili del Parlamento europeo hanno supportato la proposta di introdurre regole vincolanti su ricerca, assistenza e soccorso dei migranti in mare. Affinché le nuove regole entrino in vigore sarà necessario l’appoggio del Consiglio.
La vicepresidente S&D Sylvie Guillaume ha detto: “Con l’approvazione di regole chiare sulle operazioni in mare coordinate da Frontex, l’agenzia UE per il controllo delle frontiere, il Parlamento europeo ha mandato un segnale positivo. All’interno di questo strumento legale, le regole proposte includono in modo chiaro ed efficace gli obblighi internazionali in merito al soccorso dei migranti”.
“Abbiamo dimostrato che oltre la retorica, l’UE ha agito legalmente e politicamente per assicurare il rispetto dei diritti fondamentali nel contesto della sorveglianza marittima e delle operazioni di soccorso, incluso il rispetto del principio del non-refoulement (ovvero impedire che i rifugiati siano rispediti indietro in situazioni pericolose)”.
Il negoziatore S&D sulle frontiere marittime esterne, l’eurodeputato austriaco Josef Weidenholzer, ha detto: “I paesi UE hanno bisogno di imparare la lezione da Lampedusa. Abbiamo fatto in modo che il soccorso in mare sia obbligatorio, fornendo al sistema Fortress Europe un cuscinetto di sicurezza. I paesi UE non potranno obbligare i migranti a sbarcare in stati terzi dove non sono rispettati i diritti umani e dove la loro vita potrebbe essere a rischio. Inoltre, questa nuova regolamentazione obbliga Frontex a presentare rapporti regolari sul rispetto dei diritti fondamentali”.
La vicepresidente S&D Sylvie Guillaume ha detto: “Con l’approvazione di regole chiare sulle operazioni in mare coordinate da Frontex, l’agenzia UE per il controllo delle frontiere, il Parlamento europeo ha mandato un segnale positivo. All’interno di questo strumento legale, le regole proposte includono in modo chiaro ed efficace gli obblighi internazionali in merito al soccorso dei migranti”.
“Abbiamo dimostrato che oltre la retorica, l’UE ha agito legalmente e politicamente per assicurare il rispetto dei diritti fondamentali nel contesto della sorveglianza marittima e delle operazioni di soccorso, incluso il rispetto del principio del non-refoulement (ovvero impedire che i rifugiati siano rispediti indietro in situazioni pericolose)”.
Il negoziatore S&D sulle frontiere marittime esterne, l’eurodeputato austriaco Josef Weidenholzer, ha detto: “I paesi UE hanno bisogno di imparare la lezione da Lampedusa. Abbiamo fatto in modo che il soccorso in mare sia obbligatorio, fornendo al sistema Fortress Europe un cuscinetto di sicurezza. I paesi UE non potranno obbligare i migranti a sbarcare in stati terzi dove non sono rispettati i diritti umani e dove la loro vita potrebbe essere a rischio. Inoltre, questa nuova regolamentazione obbliga Frontex a presentare rapporti regolari sul rispetto dei diritti fondamentali”.
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