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Almeno 218 detenuti sono stati uccisi lo scorso anno nelle carceri brasiliane, con una media pari a più di uno ogni due giorni. Lo riferisce un rapporto pubblicato oggi dal quotidiano Folha de Sao Paulo, secondo cui il 28% degli omicidi è avvenuto nel complesso penitenziario di Pedrinhas, nello stato settentrionale di Maranhao, dove nel corso del 2013, gli scontri tra gang rivali sono costati la vita a 60 detenuti. Il Folha de Sao Paulo ha anche pubblicato un breve video, registrato a Pedrinhas, in cui con un cellulare i prigionieri riprendono i corpi di altri tre detenuti decapitati durante gli scontri di dicembre. Ieri, l'Onu ha chiesto un'indagine "immediata, imparziale ed efficace" per l'ondata di violenze a Pedrinhas.
L'Onu chiede di far luce sulla violenza nelle carceri
L'Onu ha invitato le autorità brasiliane ad aprire un'indagine "immediata, imparziale ed efficace" sulla violenza nelle carceri dello stato di Maranhão, in seguito alla diffusione di un video che mostra l'uccisione di diversi detenuti nella prigione di Pedrinhas. "Chiediamo un'indagine immediata, imparziale ed efficace e di processare i responsabili", ha detto in settimana il portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Unhchr), Rupert Colville. Il funzionario ha espresso "preoccupazione" per i risultati dell'ultimo rapporto del Consiglio Nazionale di Giustizia, secondo cui nel 2013 ben 59 detenuti sono morti nel complesso penitenziario di Pedrinhas in scontri tra bande rivali. Ma l'appello di Colville è andato oltre Pedrinhas, e riguarda tutte le carceri del paese, per le quali "urgono misure immediate", come "ridurre il sovraffollamento" e offrire "dignità" ai detenuti. Il paese sudamericano ha la quarta popolazione carceraria più grande al mondo, con mezzo milioni di detenuti distribuiti in spazi in grado di ospitarne 300 mila.
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