Nouakchott, Il Governo della Mauritania ha comunicato il prossimo insediamento di un tribunale speciale incaricato di perseguire i crimini della riduzione in schiavitù, tuttora molto diffusa nel Paese. L’annuncio è stato dato dal presidente Mohamed Ould Abdel Aziz nel tradizionale discorso di inizio anno alla Nazione. Nel darne notizia, l’agenzia di stampa nazionale Ani, ricorda che la riduzione in servitù è considerata ufficialmente un crimine, con pene previste fino a dieci anni di carcere, solo dallo scorso anno, trent’anni dopo, cioè che il Paese abolì, tra gli ultimi al mondo, la schiavitù.
domenica 5 gennaio 2014
Tribunale speciale in Mauritania contro la schiavitù
Osservatore Romano
Nouakchott, Il Governo della Mauritania ha comunicato il prossimo insediamento di un tribunale speciale incaricato di perseguire i crimini della riduzione in schiavitù, tuttora molto diffusa nel Paese. L’annuncio è stato dato dal presidente Mohamed Ould Abdel Aziz nel tradizionale discorso di inizio anno alla Nazione. Nel darne notizia, l’agenzia di stampa nazionale Ani, ricorda che la riduzione in servitù è considerata ufficialmente un crimine, con pene previste fino a dieci anni di carcere, solo dallo scorso anno, trent’anni dopo, cioè che il Paese abolì, tra gli ultimi al mondo, la schiavitù.
Nouakchott, Il Governo della Mauritania ha comunicato il prossimo insediamento di un tribunale speciale incaricato di perseguire i crimini della riduzione in schiavitù, tuttora molto diffusa nel Paese. L’annuncio è stato dato dal presidente Mohamed Ould Abdel Aziz nel tradizionale discorso di inizio anno alla Nazione. Nel darne notizia, l’agenzia di stampa nazionale Ani, ricorda che la riduzione in servitù è considerata ufficialmente un crimine, con pene previste fino a dieci anni di carcere, solo dallo scorso anno, trent’anni dopo, cioè che il Paese abolì, tra gli ultimi al mondo, la schiavitù.
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