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Proteste di piazza e scontri, con alcune vittime. E tra tv oscurate perché hanno ripreso le manifestazioni e altre tv che hanno preferito oscurare i cortei, l’ong in difesa dei diritti umani chiede che si faccia luce sulle responsabilità...
Un timore, quello dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani, che pare suffragato da alcuni elementi. Il governo avrebbe infatti già accusato a mezzo stampa il leader dell'opposizione, Leopoldo López, per le tre vittime (il vicepresidente Elías Jaua l’ha accusato di essere “l'autore intellettuale degli omicidi”), e un giudice di Caracas avrebbe emesso un mandato di arresto per lui. E se già l'11 febbraio William Castillo, direttore del CONATEL, l'autorità che presiede alla televisione di Stato, aveva affermato che la copertura mediatica di episodi di violenza potrebbe violare la legge sulla radiodiffusione venezuelana, dopo le manifestazioni sarebbe rimasto oscurato nel pomeriggio il segnale del canale internazionale di notizie via cavo NTN24, a seguito della sua scelta di offrire copertura alle proteste. HRW cita il gruppo per i diritti umanilocale Provea che ha riferito dell’uso di armi da fuoco e gas lacrimogeni da parte delle forze di sicurezza, mentre non ci sono conferme che altri soggetti fossero armati nelle piazze. Il procuratore generale di Caracas Luisa Ortega Díaz ha confermato che sono 69 le persone arrestate durante gli incidenti.
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