La Corte suprema di Lahore ha annullato l'udienza del processo di appello per il quale era stata formulata dai legali di Asia Bibi, la donna cristiana di 45 anni condannata a morte in Pakistan con l'accusa di blasfemia e detenuta dal 19 giugno 2009 nel carcere di Sheikhupura.
Lo rivela il quotidiano 'The Express Tribunè. Deluso il marito e padre dei suoi cinque figli, Ashiq Masih, che ha parlato di una "rara speranza per me e per i miei figli. Il Tribunale dovrebbe riconsiderare i fatti e rilasciarla". Il legale della donna, Muhammad Yasin, ha poi spiegato a "The Express Tribune" che il 14 febbraio scorso è stato informato dalla Corte suprema di Lahore via sms che l'udienza era stata "cancellata".
Si tratta di una questione sensibile, ha proseguito l'avvocato, e il Tribunale ne è consapevole. Asia Bibi era stata denunciata nel 2009 da alcuni suoi vicini di casa in un villaggio vicino a Nankana Sahib di aver offeso il profeta Maometto durante una discussione con alcune musulmane scaturita dal suo credo religioso. Pochi giorni dopo, la Bibi è stata arrestata. I legali della donna hanno presentato ricorso in appello alla sentenza di condanna a morte e chiesto la grazia al presidente Asif Ali Zardari, che ha chiesto la revisione del processo.
Si tratta di una questione sensibile, ha proseguito l'avvocato, e il Tribunale ne è consapevole. Asia Bibi era stata denunciata nel 2009 da alcuni suoi vicini di casa in un villaggio vicino a Nankana Sahib di aver offeso il profeta Maometto durante una discussione con alcune musulmane scaturita dal suo credo religioso. Pochi giorni dopo, la Bibi è stata arrestata. I legali della donna hanno presentato ricorso in appello alla sentenza di condanna a morte e chiesto la grazia al presidente Asif Ali Zardari, che ha chiesto la revisione del processo.
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