Il presidente turkmeno Gurbanguly Berdymukhamedov ha amnistiato 859 prigionieri in occasione della Festa della Bandiera, il 19 febbraio prossimo: lo ha reso noto il giornale ufficiale Neutralny Turkmenistan.
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La misura riguarda coloro "che hanno violato la legge ma si sono pentiti in maniera sincera" ha spiegato il Presidente ai suoi Ministri, intendendo in tal modo "dare la possibilità a queste persone di tornare ad una vita normale e di espiare le loro colpe per mezzo di un lavoro onesto e una partecipazione attiva allo sviluppo del Paese".
L'amnistia è una misura abituale in occasione delle principali feste nazionali o islamiche, ma secondo le Ong per la difesa dei diritti umani nel Paese rimangono in carcere migliaia di detenuti. Berdymukhamedov, pur non alieno dalle comparsate televisive chitarra in mano, si è strenuamente opposto al culto della personalità del suo predecessore (nonché "Padre di tutti i turkmeni") Saparmurat Niyazov.
Il che peraltro non gli ha impedito nell'agosto scorso di inaugurare una statua di bronzo alta cinque metri raffigurante il padre - nonché ex Ministro degli Interni e felicemente in pensione - Myalikoguly.
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