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domenica 16 febbraio 2014

USA - Arkansas blocca esecuzioni a morte con iniezione letale

Il Messaggero
L’America si allontana sempre un poco di più dalla pena di morte e questa volta tocca all’Arkansas fare un passo indietro. Un giudice dello Stato venerdì 14 febbraio ha deciso di bloccare tutte le esecuzioni previste fino a quando la legge sull’esecuzione del metodo di applicazione della pena capitale non venga rivisitata. 


Questa decisione segna un capitolo importante nella controversia sulle iniezioni letali nella quale si trovano coinvolti tutti gli Stati americani che praticano la pena di morte.
Il giudice Wendell Griffen ha infatti deciso di dare ragione ai nove condannati a morte i quali hanno chiesto la sospensione delle condanne in Arkansas. Il giudice infatti ha stimato che la legge del 2013 sulle procedure di esecuzione manca di “linee direttrici” e che “la legge non correggerebbe i vizi di quella precedente” spiega Jeff Rosenzweig, avvocato di uno dei detenuti.

Questa legge infatti si limita ad ordinare alle autorità penitenziarie di utilizzare dei barbiturici per svolgere le esecuzioni ma non precisa quali, e non parla neppure della formazione che il personale deve seguire per svolgere l’iniezione. I condannati lamentano dunque la violazione dell’8° emendamento che protegge da una “punizione crudele ed insolita” secondo Rosenzweig.

Nessuna esecuzione era comunque prevista a breve nello Stato che ha nel suo braccio della morte 298 condannati ma dal 2005 non svolge più esecuzioni.


Secondo il rapporto annuale pubblicato dal Centro d’informazione sulla pena di morte(DPIC), infatti, sono 39 le condanne totali eseguite nel 2013 negli Usa, contro le 43 del 2012. Il calo è dovuto alla decisione di diversi Stati di abbandonare l’esecuzione letale, come Maryland, Connecticut, Illinois, New York, New Jersey e Nuovo-Messico. Nel 2013, il Maryland è diventato il 18esimo Stato a votare per questa abolizione. Altri invece hanno optato per una moratoria.


Diversi Stati americani difronte al ritiro dei prodotti usati per le esecuzioni da parte dei produttori europei hanno deciso di cercare delle alternative per svolgere le iniezioni letali. Di conseguenza sempre più detenuti si rivolgono ai tribunali federali per chiedere la sospensione della condanna per il rischio di provare sofferenza nel corso della esecuzione.
Solo la settimana scorsa il governatore di Washington aveva deciso di attuare una moratoria sulla pena di morte, affermando che “ci sono troppe falle nel sistema”. Mentre ilSenato del Kansas sta valutando la decisione di abolire la pena capitale, come già fatto da altri 18 stati degli Usa.

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