Una barca con trenta migranti dispersa nel Canale d'Otranto: allarme dello "Sportello dei Diritti". D'Agata: "Contattati dai parenti".
Una barca con trenta migranti a bordo sarebbe dispersa nel Canale d'Otranto. L'allarme è stato dato da Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei diritti", il quale chiede che vengano immediatamente avviate le ricerche per dare una risposta ai parenti che da giorni vivono nella più profonda angoscia non avendo ricevuto alcuna notizia in merito. Pare che il 7 febbraio siano partite contemporaneamente due imbarcazioni: una ha raggiunto le nostre coste, dell'altra non si avrebbe nessuna notizia.
"Nei giorni scorsi, infatti, - si legge in una nota di D'Agata - alcuni parenti dei migranti dei quali non si ha più un contatto da quell’ormai lontano 7 febbraio, si sono rivolti alla responsabile del settore immigrazione della nostra associazione, signora Rosi Bove D’Agata, la quale si è attivata affinché fossero informate immediatamente il CIR (Consiglio Italiano Rifugiati), l’ACNUR (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e le forze di polizia marittime per avere numi. Ecco perché chiediamo a gran voce di avviare immediatamente le ricerche per conoscere che fine abbiano fatto questi poveri migranti colpevoli solo di aver tentato l’ennesimo viaggio della speranza alla ricerca di un futuro migliore, ed al fine di togliere ogni dubbio che non si tratti dell’ennesima tragedia del mare".
"Nei giorni scorsi, infatti, - si legge in una nota di D'Agata - alcuni parenti dei migranti dei quali non si ha più un contatto da quell’ormai lontano 7 febbraio, si sono rivolti alla responsabile del settore immigrazione della nostra associazione, signora Rosi Bove D’Agata, la quale si è attivata affinché fossero informate immediatamente il CIR (Consiglio Italiano Rifugiati), l’ACNUR (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e le forze di polizia marittime per avere numi. Ecco perché chiediamo a gran voce di avviare immediatamente le ricerche per conoscere che fine abbiano fatto questi poveri migranti colpevoli solo di aver tentato l’ennesimo viaggio della speranza alla ricerca di un futuro migliore, ed al fine di togliere ogni dubbio che non si tratti dell’ennesima tragedia del mare".
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