Mahinda Rajapaksa risponde così alle dichiarazioni del segretario di Stato Usa John Kerry, che ha ribadito di voler sostenere la nuova denuncia delle Nazioni Unite contro Colombo. "Solo un modo per destabilizzare lo Sri Lanka".
Colombo - "Non dobbiamo preoccuparci più di tanto della risoluzione Onu. Ginevra fa venire il mal di testa". Con queste parole Mahinda Rajapaksa, presidente dello Sri Lanka, risponde alle dichiarazioni del Segretario di Stato Usa John Kerry sulla situazione dei diritti umani nel Paese. Kerry ieri ha rinnovato il sostegno degli Stati Uniti alla nuova risoluzione contro Colombo, che sarà presentata la prossima settima dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhrc).
Kerry ha parlato a margine della presentazione del Rapporto annuale sui diritti umani del Dipartimento di Stato: "Il governo [dello Sri Lanka] non ha ancora risposto alle domande di base sulle sue responsabilità e sulla riconciliazione; sul perché proseguono gli attacchi contro attivisti della società civile, giornalisti e minoranze religiose".
Mahinda Rajapaksa è intervenuto sulla questione durante un incontro svoltosi alla periferia di Colombo, la capitale. "Ricordo la mia visita a Cuba - ha detto - il presidente mi ha raccontato di non prendere sul serio le risoluzioni Onu. Cuba ne ha ricevute circa 60. Anche Israele mi ha detto di non preoccuparmi dei provvedimenti presentati a Ginevra. Alcuni Paesi stanno tentando di sfruttare queste risoluzioni per destabilizzare lo Sri Lanka, che ha un'economia forte e stabile nonostante i 30 anni di guerra".
La 25ma sessione dell'Unhrc inizierà a Ginevrà la prossima settimana e si chiuderà il 28 marzo 2014. Secondo le attese generali, gli Stati Uniti sosterranno una risoluzione sulle violazioni dei diritti umani in Sri Lanka, come avvenuto altre due volte in passato. I precedenti provvedimenti hanno messo in luce le responsabilità del governo per i crimini compiuti nelle fasi finali della guerra civile.
di Melani Manel Perera
Kerry ha parlato a margine della presentazione del Rapporto annuale sui diritti umani del Dipartimento di Stato: "Il governo [dello Sri Lanka] non ha ancora risposto alle domande di base sulle sue responsabilità e sulla riconciliazione; sul perché proseguono gli attacchi contro attivisti della società civile, giornalisti e minoranze religiose".
Mahinda Rajapaksa è intervenuto sulla questione durante un incontro svoltosi alla periferia di Colombo, la capitale. "Ricordo la mia visita a Cuba - ha detto - il presidente mi ha raccontato di non prendere sul serio le risoluzioni Onu. Cuba ne ha ricevute circa 60. Anche Israele mi ha detto di non preoccuparmi dei provvedimenti presentati a Ginevra. Alcuni Paesi stanno tentando di sfruttare queste risoluzioni per destabilizzare lo Sri Lanka, che ha un'economia forte e stabile nonostante i 30 anni di guerra".
La 25ma sessione dell'Unhrc inizierà a Ginevrà la prossima settimana e si chiuderà il 28 marzo 2014. Secondo le attese generali, gli Stati Uniti sosterranno una risoluzione sulle violazioni dei diritti umani in Sri Lanka, come avvenuto altre due volte in passato. I precedenti provvedimenti hanno messo in luce le responsabilità del governo per i crimini compiuti nelle fasi finali della guerra civile.
di Melani Manel Perera
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