Protesta nelle carceri americane: gli immigrati detenuti sono infatti in sciopero della fame per protestare contro le deportazioni dei clandestini entrati irregolarmente negli Stati Uniti. In particolare, la protesta più clamorosa contro i rimpatri forzati è stata messa in atto in una prigione dello Stato di Washington. Non è la prima volta che gli immigrati illegali decidono di rifiutare il cibo per fermare la procedura.
Lo scorso mese è successo a Phoenix, in Arizona, mentre l'anno scorso la protesta è andata avanti per due mesi. Durante la presidenza Obama le deportazioni hanno raggiunto il record storico, quasi due milioni. Alcuni deputati - secondo quanto scrive il quotidiano The Hill - hanno persino definito il presidente "Deporter in Chief", in contraddizione con la sua immagine di paladino di una riforma dell'immigrazione. I detenuti in sciopero della fame chiedono anche un miglior trattamento, miglior cibo e l'aumento di un dollaro al giorno per i lavori che svolgono in prigione.
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