Il Pentagono ha annunciato di aver trasferito un detenuto di Guantánamo nel sul Paese d'origine, l'Algeria, dopo 12 anni di prigionia senza processo. Con questo trasferimento il numero di detenuti della prigione di Guantánamo, la base americana a sudest dell'isola di Cuba, scende a 154. Il presidente americano Barack Obama tenta di mantenere la promessa di chiudere questa controversa prigione, denunciata da numerose organizzazioni per la difesa dei diritti umani.
Il trasferimento di Ahmed Belbacha, 44 anni - ha spiegato il Pentagono - è stato autorizzato da una commissione creata per decreto dall'esecutivo nel 2009 per esaminare i casi di tutti i detenuti. La commissione - ha aggiunto - ha "realizzato un esame approfondito di questo caso", tenendo conto delle preoccupazioni per la sicurezza nazionale. Belbacha è stato 12 anni nel campo di Guantánamo senza aver subito alcuna forma di processo perché sospettato di aver partecipato ad un campo di addestramento di Al Qaeda in Afghanistan, secondo documenti svelati dal New York Times. Secondo questi documenti, l'uomo sarebbe appartenuto all'esercito algerino prima di frequentare la moschea di Finsbury Park a Londra, allora conosciuto come un centro di diffusione dell'islamismo radicale.
All'inizio del 2001, Belbacha si sarebbe recato in Afghanistan dove avrebbe seguito un corso di addestramento alle armi. Al momento dell'invasione americana del Paese, dopo gli attacchi dell' 11 settembre, sarebbe fuggito in Pakistan, dove è stato catturato e spedito negli Stati Uniti. Nel 2007 aveva chiesto a un tribunale americano che fosse evitato il suo trasferimento in Algeria, perché temeva di essere perseguitato dal governo. Il Pentagono non ha spiegato se ora vi tornerà da uomo libero o se finirà in prigione. "Gli Stati Uniti - ha precisato in proposito il Pentagono - si sono coordinati con il governo algerino per garantire che questo trasferimento avrà luogo con una sicurezza appropriata, e con garanzie di un trattamento umano"
All'inizio del 2001, Belbacha si sarebbe recato in Afghanistan dove avrebbe seguito un corso di addestramento alle armi. Al momento dell'invasione americana del Paese, dopo gli attacchi dell' 11 settembre, sarebbe fuggito in Pakistan, dove è stato catturato e spedito negli Stati Uniti. Nel 2007 aveva chiesto a un tribunale americano che fosse evitato il suo trasferimento in Algeria, perché temeva di essere perseguitato dal governo. Il Pentagono non ha spiegato se ora vi tornerà da uomo libero o se finirà in prigione. "Gli Stati Uniti - ha precisato in proposito il Pentagono - si sono coordinati con il governo algerino per garantire che questo trasferimento avrà luogo con una sicurezza appropriata, e con garanzie di un trattamento umano"
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