L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) si dice molto preoccupato per la continua violenza che stanno subendo i popoli del nord-est della Nigeria. I rifugiati che attualmente si trovano ospitati in Niger raccontano di molte atrocità subite. Una donna, ed esempio, racconta di cadaveri sparsi tra le case altri dicono di essere scappati da delle sparatorie mentre donne e bambini venivano rapiti e portati via.
In base ai racconti che sono stati riferiti agli uomini dell’Agenzia, l’ondata di attacchi è iniziata alla metà del mese scorso ed è proseguita fino a 5 giorni fa (sono circa 2 mila le persone che, nell’ultimo mese, hanno attraversato il confine per recarsi nella regione di Diffa).
L’UNHCR vuole far capire a tutti l’importanza di offrire protezione alle popolazioni coinvolte nel conflitto. La ribellione in corso nei tre stati della Nigeria nord-orientale di Yobe, Adamawa e Borno ha già provocato più di 470mila sfollati interni, a cui vanno sommati i rifugiati che hanno cercato riparo nei vicini Camerun, Ciad e Niger. Da quando la Nigeria ha dichiarato lo stato di emergenza per queste popolazioni, nel maggio del 2013, sono 57mila le persone sfuggite dalle zone colpite. La maggior parte di questi si trovano in Niger, ed è per questo che l’Agenzia si gratifica con il governo.
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Camilla Mura
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